Questo articolo è stato precedentemente pubblicato nel 2016.
I dodici mesi dell’anno, i dodici segni zodiacali e le lettere che li hanno creati sono un ponte spirituale tra l’umanità e i molti aspetti della Luce del Creatore. Il mese di Elul, o della Vergine, è il sesto mese dell’anno ed è considerato l’ultimo mese perché è il mese che precede Rosh Hashanah, il momento in cui tutta l’umanità può ridisegnare il proprio destino per l’anno a venire.
Ci sono così tanti aspetti dinamici in questo mese che sarà quasi impossibile svelare tutti i suoi segreti, tutta la saggezza, tutta l’energia che il Creatore ha messo a nostra disposizione. Quello che spero di poter trasmettere è l’immenso amore che il Creatore ha racchiuso in questi 30 giorni.
Sappiamo che questi giorni sono spesso chiamati il tempo della riconciliazione, cioè un tempo di ricongiungimento. Il recupero di una relazione, la ricucitura tra noi e Dio. La parola Elul è l’acronimo delle lettere con cui iniziano le parole Ani le Dodi, ve dodi li. “Io sono per il mio amato e il mio amato è per me”, che descrive il grande amore del Creatore per il Creato e il nostro amore per Lui.
Dopo il peccato del Vitello d’Oro, avvenuto il 17° giorno di Tammuz (Cancro), Mosè trascorse 40 giorni a pregare Dio chiedendo che il popolo non venisse allontanato da questa Terra. Dio ascoltò le sue suppliche e accettò di perdonarli. Sebbene il perdono arrivò, non ripristinò l’energia che era stata sottratta dalla loro azione, non rispristinò l’unione che esisteva tra il Creatore e il popolo. Le preghiere di Mosè hanno risparmiato la punizione alla nazione, ma non hanno ricucito la connessione.
Da Rosh Chodesh Elul (la Luna Nuova della Vergine ) fino a Yom Kippur Mosè pregò nuovamente, ma questa volta non per il perdono, bensì per la ricostruzione. Dio acconsentì e questa volta rinnovò il Suo Amore, concedendo ancora una volta la sua completa presenza alla nazione. Elul è il tempo di questa rinata vicinanza. Con le sue preghiere Mosè risvegliò l’energia della penitenza in questo mese che aprì il canale della correzione per tutta l’umanità per sempre. Dopo il perdono del Vitello D’Oro, il rapporto con Dio era basato sulla paura, ma nel mese di Elul la paura è torna ad essere amore.
Nel libro Sefer Yetzirah, il Libro della Formazione, che è la fonte della saggezza che descrive la formazione spirituale e fisica del mondo, compresa la conoscenza dei mesi, troviamo l’essenza di Elul riattivata da Mosè. Il Sefer Yetzirah, descrivendo Elul, dice che Dio “ha incoronato la lettera Yud sull’azione e le ha fissato una corona formando con esse lo zodiaco della fanciulla nello spazio”. La parola “fanciulla” ci aiuta a comprendere che la Shechinah è presente in questo momento, ripristinando ciò che un tempo abbiamo vissuto come frammentato e rendendolo di nuovo intero. Come ci dice lo Zohar, il segno della fanciulla – betula, la vergine – è la correzione di ieri, oggi e domani. Non è una coincidenza, ovviamente, che questo sia il simbolo astrologico del mese della Vergine. La Vergine rappresenta la possibilità più pura di manifestazione, un vaso che può abbracciare la realtà senza difetti conosciuta come l’Albero della Vita.
Rav Berg ci ricorda che Elul non è un tempo di pentimento o di Teshuvah, ma piuttosto un tempo di Tashuv–Hei. Tashuv significa ritornare al momento prima del passo falso, prima del misfatto, al momento incontaminato dal regno dell’albero della conoscenza del bene e del male. Questo è il più grande segreto di Elul: con il sostegno della forza di Mercurio, il pianeta che controlla il mese della Vergine, possiamo viaggiare nella consapevolezza e forse anche nelle azioni dal mondo fisico che abitiamo all’universo puro e impeccabile di Dio. Possiamo tornare indietro al momento in cui abbiamo fatto un torto agli altri o a noi stessi e fare le cose in modo diverso, tornando infine al presente come nuovi e ancora una volta connessi alla Luce.
Immagina la grazia che ci viene concessa per sradicare il rimpianto, una delle maggiori fonti di dolore.
Inoltre, quando il Rav si riferisce a Hei significa la Hei finale in cui il nostro Desiderio di Ricevere si trasforma in un’altra forma di energia. Rivedere la qualità del nostro personale Desiderio di Ricevere ci permette di piantare un nuovo seme che farà nascere un futuro senza l’effetto del dolore che abbiamo causato. In questo modo, trasformiamo il nostro DNA, diventando di fatto una persona nuova. A Rosh Hashanah, quando affrontiamo il Creatore nel giorno di Din, il giudizio, non c’è bisogno di scuse o di perdono. Perché correggendo il nostro vaso possiamo dire con sicurezza: “Non sono stato io.
Naturalmente, per accettare questo dono c’è una condizione: che il nuovo me non ripeta ancora una volta le azioni che hanno interrotto la mia connessione, e infine che anch’io, come il Creatore, permetta agli altri di essere come nuovi ai miei occhi.
Questo periodo è così potente che il maestro di Rav Berg, Rav Brandwein, disse che se utilizzassimo l mese di Elul in modo completo e totale, non avremmo bisogno (dello strumento) di Rosh Hashanah. Pertanto, è doveroso sfruttare al meglio questo periodo, rendendo questi giorni un momento di auto-riflessione sul nostro passato, sulle nostre benedizioni, affinché siano degni di questo dono che riceviamo.
Ricorda che è molto importante essere gentile con te stesso e con gli altri durante questo processo. È così facile guardare alle cose di cui non siamo molto orgogliosi, e colpevolizzarci, ma questa non è l’intenzione della Luce, né il modo in cui la Luce si esprime. Lo scopo di questi trenta giorni e il dono della vicinanza del Creatore in questo periodo è di accompagnarci ad un punto di trasformazione. Ciò che riceviamo in questi giorni è l’amore e lo spazio per farlo.
Ti auguro amore e grazia in questo mese e sempre!