La porzione di questa settimana è Shemot e segna l’inizio del secondo libro di Mosè.
Come Rav Berg era solito ribadire, la traduzione di “nomi” ed “esodo” è inappropriata. Ognuno dei cinque libri è indicato con il suo nome. Il primo libro è Beresheet che significa “inizio”. Pertanto, la traduzione con la parola Genesi è appropriata, poichP racconta la storia di quando tutto ebbe inizio. Shemot, il secondo libro, significa “nomi”. Come abbiamo appreso nella Kabbalah, il significato di questo libro è molto più profondo. Più specificamente, la prima sezione della prima lettura riguarda la questione degli Israeliti in terra d’Egitto.
Sappiamo che Mosè fu abbandonato sul fiume Nilo e trovato dalla figlia del Faraone, Batya. Fu così accolto nella famiglia dei reali Egiziani. Perché fu chiamato Mosè e da chi? Da sua madre o da suo padre? No, da Batya, la figlia del Faraone. Lo chiamò Moshe perché la parola significa "trarre fuori", e lei lo trasse fuori dal fiume Nilo. Il suo nome è il nome più potente che si conosca collegato alla Forza della Luce del Creatore per la guarigione: mem hey shin. Moshe era un essere umano fisico, ma simboleggia qualcosa di più profondo con un significato più ampio. La sua vita è qualcosa di più della favola del bambino che cresce nella casa del Faraone.
Per quanto riguarda l'energia astrologica di questa settimana, si conclude la fase retrograda di Marte. Questo favorisce l'energia di guarigione. Marte rimane in Gemelli per ben sette mesi, fino a Marzo 2023 (di solito la durata è di due mesi). Questo è il momento di riappropriarsi della propria vita, di staccarsi da situazioni tossiche, e riflettere su che direzione dare alla propria vita e ricominciare da capo. Questa energia rappresenta il momento in cui non è più possibile continuare a percorrere la stessa strada. Fermati e fatti domande. È arrivato il momento di prendere il controllo del nostro destino piuttosto che lasciarlo al caso.