Questo articolo è stato originariamente pubblicato nel 2017.
Nella porzione di Chayei Sarah si dice che il Creatore ha benedetto Abramo con tutto. Ciò significa che durante la settimana di questa porzione c'è un'apertura che ci avvicina ad essere benedetti allo stesso modo. Qual è allora il risveglio della consapevolezza che può portarci al livello di Abramo? E cosa realmente significa “Abramo fu benedetto con ogni cosa”?
Per spiegarlo, abbiamo un insegnamento che inizia con il versetto dei Salmi, nel capitolo 119. Re Davide, come sappiamo, ebbe una vita molto difficile; molti cercarono di ucciderlo e di fargli del male. Uno dei grandi insegnamenti di Re Davide è il concetto di certezza anche di fronte alle peggiori sfide. Così, in questo versetto dei Salmi, Re Davide parla di uno di quei momenti della sua vita in cui delle persone tentarono di ucciderlo, e dice: “In quel momento, ho appreso gli insegnamenti del Creatore”.
A un livello basico, la maggior parte di noi penserebbe che, se qualcuno ci punta una pistola alla testa, la possibilità di imparare qualcosa dal Creatore è molto scarsa. Ma Re Davide disse: “No. Nel momento in cui sentivo che mi avrebbero ucciso, cercavo e trovavo i Tuoi insegnamenti”. Questa è la prima delle tre parti di questo versetto. Nella seconda parte, Re Davide prosegue dicendo: “Ma vidi che ogni cosa negativa ha una fine”. Nella terza parte, infine, “E il sentiero, la direzione del Creatore, è un sentiero molto ampio”.
Di solito, la maggior parte di noi rivela Luce, aiuta le persone e porta Luce nel mondo quando si sente ispirata, quando impara qualcosa o quando è connessa; è lì che usiamo quella Luce e quell'energia per condividere con altre persone e con il mondo. Eppure, l'intero Libro dei Salmi fu creato quando stavano accadendo cose negative a Re Davide. Egli, dunque, aveva trovato un altro modo.
Il Libro dei Salmi, un libro molto elevato e pieno di grandi segreti e di Luce, è nato nei momenti in cui a Re Davide accadevano cose terribili. Mentre egli sperimentava la negatività, che in questo caso era qualcuno che cercava di ucciderlo, si fermava e meditava sul dolore e sull'oscurità e diceva: “Ho bisogno di trovare la Luce che si manifesta attraverso le lettere” (manifestata poi attraverso il Libro dei Salmi), “ho bisogno di trovare la Luce del Creatore”.
Ogni volta che Re Davide si sentiva in pericolo di vita o sentiva i suoi nemici avvicinarsi, si fermava e diceva: “Sento quel dolore, sento quella paura. Mi fermerò e non penserò alla paura, ma piuttosto alla Luce che deve esistere in quell'oscurità”. Re Davide sapeva che la Luce era presente in quell'oscurità e capì che la paura che veniva risvegliata ogni volta che delle persone negative cercavano di ucciderlo racchiudeva in sé delle scintille di Luce. Meditando sulla paura, sul dolore e sull'oscurità, estrasse la Luce per il Libro dei Salmi.
Questo è uno strumento molto importante e pratico che possiamo utilizzare ogni volta che sperimentiamo dolore, tristezza, oscurità o sfide. Possiamo fermarci, come fece Re Davide, e dire: “Voglio guardare in quell'oscurità ed estrarre la Luce”. Per Re Davide si è manifestata prima come Luce e come lettere che ha iniziato a vedere, e poi come Libro dei Salmi. Pertanto, quando proviamo dolore, dobbiamo pensare a quell'oscurità e chiedere alla Luce del Creatore di aiutarci a vedere la Luce che esiste al suo interno.
Re Davide dice: “Ho rivelato il Libro dei Salmi dalla paura e dalle sfide, tuttavia so che c'è un'altra strada”. E così chiede di poter iniziare a imparare nella pace, in quella che viene chiamata la via larga, quella che non è necessariamente comoda dal punto di vista fisico, ma che è caratterizzata da uno stato d'animo di pace. È molto importante capire quello che sta accadendo; egli sta vivendo il dolore, la paura e la minaccia delle persone che cercano di ucciderlo. Medita e dice che non si connetterà alla paura o all'oscurità, ma piuttosto chiederà alla Luce del Creatore di aiutarlo a ricavare la Luce da questo dolore. E, così facendo, gli viene rivelato quello che oggi conosciamo come il Libro dei Salmi, che contiene un'enorme quantità di luce.
Ma in quello stesso momento dice: “So che sto imparando, so che sto rivelando Luce, so che sto ricevendo Luce che esisterà per l'eternità per il resto del mondo... ma ho una richiesta. Voglio smettere di imparare in questo modo e iniziare a imparare in modo sereno. Voglio iniziare a imparare e a rivelare Luce da una situazione di calma; so che c'è un altro modo di imparare”.
Si tratta quindi di un processo in tre fasi. La prima è che, quando sperimentiamo dolore, sfide e oscurità, dobbiamo meditare su quell'oscurità. Non lo facciamo per connetterci alla paura o all'oscurità, ma per sapere che c'è della Luce che stiamo per estrarre da quella paura. E se lo facciamo, riusciamo davvero a sentire la Luce che ne scaturisce.
Re Davide, anche quando la gente cercava di ucciderlo, anche quando l'oscurità continuava a essere presente, sapeva che l'oscurità sarebbe finita, e questo è il secondo passo che ci porta alla fine dell'oscurità e al terzo passo, quando re Davide dice: “Voglio che questa sia l'ultima volta che devo imparare dal dolore, dall'oscurità e dalla paura, perché so che c'è un'altra strada”. Quindi, poiché re Davide aveva chiesto e la sua consapevolezza era stata risvegliata a questi tre passi, ebbe la possibilità di imparare in questo modo.
Quindi, per tornare all'inizio, cosa significa che il Creatore ha benedetto Abramo? Abramo ha imparato per tutta la vita; ha imparato attraverso la legatura di Isacco, ha imparato attraverso il fuoco in cui è stato gettato. Ha imparato in molti modi diversi, ma alla fine ha raggiunto lo stato in cui si trovava re Davide quando disse: “Ora chiedo di iniziare a imparare nella pace, nella maniera in cui la mia mente possa trovare un equilibrio”.
Il segreto, quindi, di quando si dice che il Creatore benedisse Abramo con tutto, è che se da un lato il modo di imparare e di collegarsi alla Luce del Creatore che Abramo metteva costantemente in pratica non era nuovo, dall'altro ciò che ricevette nello Shabbat Chayei Sarah, e ciò a cui vogliamo collegarci in questo Shabbat, è un altro percorso di apprendimento. Questa diversa strada deriva da ciò che si definisce “essere aperti”, dalla pace della mente. E attraverso questo percorso di apprendimento, Avraham iniziò a ricevere dal Tetragramma, lo Yud Kei Vav Kei.
Questa è la consapevolezza; accanto al modo in cui Re Davide ci insegna a estrarre la Luce e la saggezza dalle tenebre, impariamo anche a chiedere costantemente che il modo in cui impariamo diventi sempre più un sentiero ampio. È importante che noi, nel momento in cui stiamo vivendo una sfida e ne stiamo estraendo la Luce, chiediamo di iniziare a imparare in un modo diverso, in un modo in cui la nostra mente possa essere in pace. È una delle comprensioni e dei risvegli di consapevolezza derivanti dalle parole “Avraham fu benedetto con tutto”, ed è disponibile per noi nella settimana della porzione Chayei Sarah.