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Il Capricorno e l’esilarante gioia del lasciare andare

Monica Berg
Dicembre 12, 2023
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Nell’accogliere la Luna Nuova del Capricorno possiamo spesso avvertire come una scossa nel salutare l’energia dell’abbondanza e dei miracoli propria del Sagittario. Mentre Chanukah volge al termine, iniziamo a spostare gli occhi sulla fine dell’anno – o, più precisamente, per il Capricorno, sull’inizio di un anno nuovo. 

Riesco quasi a sentire la fretta nel compilare liste di cose da fare, nell’organizzazione di agende e nel rispondere alle email! 

Il ritorno alla produttività, tuttavia, non deve necessariamente essere una cosa cattiva. Il Capricorno è un segno determinato, stabile e dalla crescita costante. È controllato da Saturno, un pianeta ghiacciato che da il doppio dell’energia che riceve dal Sole mentre, allo stesso tempo, ha un’orbita solare di 29 anni e mezzo. Saturno rappresenta i limiti, le restrizioni, l’opposizione e la struttura. Ciò che questo crea per noi, durante questo mese, è l’energia richiesta per impegnarci con un’incrollabile ambizione e una impenetrabile pazienza (ve li ricordate quei 29 anni e mezzo?) nella nostra prospettiva a lungo termine. I nati sotto questo segno sono grandi lavoratori e possiedono una incredibile disciplina; sono responsabili, affidabili e…amano il controllo. 

Questo mese riguarda completamente il controllo ma, più specificamente, la natura paradossale del controllo stesso: per ottenerlo, bisogna lasciar stare il bisogno di averlo. Ogni mese porta con sé il proprio set di opportunità affinché possiamo approfittarne e di sfide perché possiamo usarle al fine di crescere. La sfida che si trova nel mese del Capricorno è questa: lasciare andare. 

È importante notare che si tratta di qualcosa che non viene per niente facile a nessuno, indipendentemente dal segno sotto cui si è nati; possiamo, tuttavia, trarre tutti dei benefici da questa pratica. Quanta perfezione nel fatto che questo cambio della guardia a livello energetico avvenga proprio durante una festività sviluppata appositamente perché possiamo attrarre benedizioni! 

Sia attrarre queste benedizioni che avere certezza nel Creatore — entrambe queste cose richiedono disciplina. Ancora scintillanti della Luce del Sagittario, forse abbiamo provato una sfumatura di aspettativa rispetto a come le nostre benedizioni si manifesteranno. Forse, con lo svanire di emozioni così grandi, ci stiamo domandando se stiamo facendo le cose “per bene”. Se accade, va bene: ci siamo passati tutti. Tutti abbiamo desiderato sentirci in una posizione di controllo rispetto a ciò che accade senza, tuttavia, averne la capacità. Avere disciplina nel manifestare le benedizioni significa essere sufficientemente disciplinati da dare un nome a ciò che vogliamo, lasciarci andare e fidarci. 

L’idea di lasciar andare è terrificante, ma il giornalista Jill Sherer Murray evidenzia come il farlo ci renda davvero inarrestabili nell’inseguire ciò che davvero desideriamo. Che si tratti di porre fine ad un’insoddisfacente relazione che dura da 12 anni o del documentare la propria perdita di peso sulla rivista Shape di fronte a 6 milioni di lettori, Jill attribuisce tutto il proprio successo al lasciar andare. In un TEDx Talk, spiega come lasciar andare abbia creato uno spazio nella sua vita per tutte quelle che cose che voleva davvero; l’ha aiutata a rimanere nel presente e le ha permesso di essere pienamente ed autenticamente se stessa in ogni are della sua vita. Improvvisamente, tutte quelle che cose che aveva profondamente desiderato - una relazione impegnata, la carriera dei suoi sogni, la sua salute fisica - tutto iniziò a manifestarsi nella sua realtà. 

Il modo di lasciar andare che descrive non riguarda il mollare la presa sugli elementi più superficiali della nostra vita. Attribuisce la creazione della libertà e della gioia che prova in questo momento a cinque cose che ha lasciato andare e su cui continua a mollare la presa - e tutte queste cose cominciano da dentro. Si tratta di cose come smetterla di prendere le cose sul personale, di fare attenzione a cosa pensano gli altri, di lasciar stare il bisogno di essere “perfetta” o di provare ad essere qualcosa in cui non si è bravi, oltre che di lasciar perdere il desiderio di attendere che venga il momento giusto. 

Cos’hanno in comune queste cose? Sono tutti esempi di come proviamo a controllare cose che sono per la loro stessa natura fuori dal nostro controllo. Quando lasciamo andare la necessità di controllare qualunque altra cosa che non sia noi stessi, allora lasciamo andare e rimettiamo la nostra fiducia nelle mani del Creatore. Sostituiamo la paura con la certezza. 

Una delle mie storie kabbalistiche preferite spiega come ciò aiuti a creare miracoli nelle nostre vite. 

Un giorno, un famoso kabbalista, il Baal Shem Tov, stava camminando con uno dei suoi studenti nel bel mezzo di una foresta. Camminavano già da un pezzo’ e avevano ancora un bel po’ di strada da fare. Mentre procedevano, lo studente divenne via, via più assetato e disse al Baal Shem Tov: “Se non bevo subito un po’ d’acqua, svengo!”. Il Baal Shem Tov si rivolse allo studente dicendogli: “Hai certezza che la Luce del Creatore sa da sempre che in questo giorno avresti avuto sete e che avresti avuto bisogno dell’acqua?”. Lo studente dei dubbi ce li aveva e non non voleva mentire al Baal Shem Tov - però avrebbe tanto voluto avere quel livello di certezza, così rispose: “Ho completa certezza”. 

Qualche momento dopo, un uomo con un secchio d’acqua sulle spalle venne loro incontro dalla direzione opposta. Il Baal Shem Tov lo chiamò e gli chiese se potesse condividerne un po’. Incuriosito, il Baal Shem Tov gli chiese: “Che ci fai qui in mezzo al bosco con un secchio d’acqua?”. L’uomo rispose: “Il mio capo si comportava in modo così strano oggi! Anche se abbiamo una fonte proprio vicino, mi ha detto di avere bisogno di acqua che veniva da una fonte che si trova dall’altra parte del bosco! Così, eccomi qui che gliela porto”. Il Baal Shem Tov disse al suo studente: “Vedi? Quando hai costante certezza nei miracoli, essi ti succedono continuamente”. 

Quando lo studente smise di preoccuparsi del “come”, il miracolo si manifestò davanti ai suoi occhi. Le benedizioni di Jill Sherer Murray si sono anch’esse manifestate nella sua vita quando ha lasciato perdere il controllo di come esse sarebbero arrivate. 

Quando desideriamo risvegliare i miracoli, piccoli o grandi che siano, dobbiamo lasciar andare qualunque forma di controllo e smettere di pensare che tocchi a noi. Non attrarremo benedizioni e miracoli, in questo modo; è la nostra certezza e la nostra fiducia nel Creatore a creare quell’apertura. Ciò è vero non solo per i miracoli e per la manifestazione dei nostri sogni, ma anche per qualunque altra cosa nelle nostre vite di tutti i giorni, incluse quelle cose non così fantastiche come le scadenze, i programmi scolastici, ristrutturazioni di casa e, sì, anche le email che riceviamo. 

Riusciamo a immaginare la pace che sentiremmo se ci occupassimo solo delle cose che possiamo controllare? Stabilire un obiettivo, scrivere una lista di cose da fare e dare il nostro meglio. È questo che significa andare incontro alla vita nei suoi stessi tempi. L’andamento potrà anche essere a zig-zag, ma quando si ha fiducia nel processo, diventa una bella, gioiosa danza fra noi e l’Universo. 

Connettiamoci a questa Luna Nuova guardando a ciò che vorremmo manifestare e poi lasciando stare il come e rivolgendoci alla gioia che è presente in questo momento. 


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