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Connettersi al regno superiore di Yud Hei

Michael Berg
Gennaio 5, 2022
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Siamo nella porzione di Bo, che precede quella chiamata “la Redenzione”, l'uscita degli Israeliti dall'Egitto. Pertanto, questa porzione ha in sé la Luce e la comprensione per ognuno di potersi allontanare da qualsiasi negatività o oscurità che sperimenta. L'insegnamento che vorrei condividere su questa parte riguarda ciò che dobbiamo cambiare e mettere in atto costantemente per rendere possibile la Luce della Redenzione, la Luce che può salvarci da ogni forma di negatività.

C'è una sezione nel Sanhedrin, nel Talmud, che tratta della Redenzione. Dice: La Redenzione non può avvenire finché esisterà chi ha ego. Sia che siano nel mondo o meno, l'importante è che siano senza ego.. Quindi, i kabbalisti si chiedono perché l'ego sia l'unico impedimento alla Redenzione... tante cose peggiori accadono in questo mondo, vero? Se chiedete a una persona normale che incontrate per strada chi sta creando più oscurità nel mondo, se un assassino o un persona con ego, ovviamente, direbbe l'assassino. Tuttavia, c'è qualcosa di così speciale nell'ego che blocca la Redenzione. Che cos’è?

Voglio condividere una sezione molto importante dell’Ari. So che parliamo spesso di ego e tutti sappiamo che è dannoso, eppure purtroppo continuiamo a conservarlo. Pertanto, spero che questo insegnamento dell’Ari ci solleciti davvero a compiere tutto il possibile per eliminare il nostro ego.

Perché il Talmud è così categorico sul fatto che non esista niente che impedisca la Luce della Redenzione più dell'ego? I kabbalisti spiegano che all'inizio della porzione di Bo, Mosè esorta gli Israeliti a sopprimere il proprio ego. Cosa c'è di così terribile nell’ego rispetto a tutti gli altri tipi di negatività che potremmo mettere in atto? Ari afferma che bisogna capire spiritualmente quanto sia dannoso l'ego e dove si diriga l'oscurità o la negatività creata dai pensieri, parole e azioni dell’ego.

Il Tetragrammaè composto da quattro lettere: Yud Hei che rappresentano il regno superiore e Vav Hei che rappresentano il regno inferiore. Tutte le azioni negative che compiamo in questo mondo, tranne una, fanno danni solo nel Vav Hei, il regnoinferiore. L'unica azione negativa che effettivamente crea oscurità nel regno superiore di Yud Hei è un'azione egoica. Che significa ego? Significa che l'individuo pensa di essere più elevato di quanto sia, permettendosi di pensare, parlare o agire verso gli altri in un certo modo; si sta elevando oltre quello che è realmente e si permette di guardare gli altri dall'alto in basso e di agire perciò con loro in modo negativo.

Di solito le forze negative possono attaccare solo Vav Hei, i livelli inferiori. Ma quando si agisce con ego, la negatività colpisce il livello superiore in Yud Hei. È importante capire i dettagli di questo concetto. Ogni pensiero, parola e azione dell'ego, spiega l’Ari, non solo danneggia lo Yud Hei, ma in realtà arreca un doppio danno.

Perché lo fa? Yud Hei, le prime due lettere del Tetragramma, hanno lo stesso valore numerico di ga' avah, ego. Quindi, quando una persona ha ego, il ga' avah danneggia quelle due lettere. Nella comprensione kabbalistica, Yud Hei è sillabato, e in questo caso la Luce viene rivelata maggiormente. Ga' avah, che rappresenta l'ego, ha valore numerico 15, e le prime due lettere Yud Hei, quando sono sillabate, hanno anch'esse il valore numerico 15. Come tale, il danno compiuto attraverso ogni pensiero, parola e azione dell'ego incide doppiamente sul regno superiore, detto Yud Hei.

Ecco perché si sostiene che l'ego sia la sola barriera alla venuta del Messia (Mashiach), l’unico impedimento alla fine del dolore, della sofferenza e della morte in questo mondo. Il che significa che, anche se è folle da dire, se si avesse la capacità di compiere qualcosa di negativo e si dovesse scegliere tra rubare a qualcuno o agire verso di lui con ego, i kabbalisti dicono che è l'azione dell'ego che ostacola la fine del dolore, della sofferenza e della morte nel nostro mondo. Perché? Perché anche se tutto ciò che compiamo in questo mondo fisico di natura negativa danneggia Vav Hei, i mondi inferiori, l'ego eleva il danno a Yud Hei... ed è per questo che Yud Hei ha il valore numerico di ga' avah, ossia ego.

Perciò, si dice nel Talmud, nel Sanhedrin, che il Messia (Mashiach), la fine del dolore, della sofferenza e della morte, non può realizzarsi finché non ci saranno abbastanza persone che hanno eliminato il loro ego. In questo Shabbat, il Creatore si rivela a Mosè, che si rivolge agli Israeliti, esortandoli: “Elevatevi”. Dove? Allo Yud Hei. Perché ciò che gli israeliti hanno fatto, e noi pure, è di impedire che la Luce del Creatore si riveli in questo mondo permettendo al Faraone, che rappresenta le forze dell'oscurità e della negatività, di elevarsi provocando danni al regno superiore Yud Hei. Quindi, Mosè spiega agli Israeliti e anche a noi che occorre elevarsi al regno superiore per eliminare i danni causati dall’ego.

Il Creatore dice: “Vieni dal Faraone”, cioè incoraggia gli Israeliti a rendersi conto che, se vogliono rimuovere le forze negative che circondano il regno superiore Yud Hei, devono spezzare il proprio ego. L’Ari termina rivelando che questo è il segreto di quanto è successo e la ragione per cui il Faraone aveva il potere allora, e ancora oggi, di produrre danni; le azioni, le parole ed i pensieri dell'ego gli hanno dato la forza di controllare e trattenereYud Hei.

Anche se discutiamo sempre di ego, spero che questo nuovo insegnamento dell'Ari ci dia davvero la spinta sufficiente a mettere in atto il processo di distruzione del nostro ego. E parte del nostro lavoro, certamente, è smettere di creare questa oscurità intorno a Yud Hei, il regno superiore da cui deve provenire la Luce. Ma d'altra parte è necessario cambiare le nostre abitudini al fine di ridurre i pensieri, le parole e le azioni che provengono dall'ego. L’Ari sostiene che per riparare il danno, ogni volta che si sente l'ego risvegliarsi, sia utile meditare per rimuoverne la forza, la Luce data al lato negativo, e riprenderla per darla al Creatore.

Di nuovo, si dice che il Mashiach (Messia) non può arrivare a meno che ognuno di noi rimuova l’ego a livello individuale, perché, come dice l’Ari, non esiste altra azione negativa che si eleva quanto quella compiuta da chi pensa, parla o agisce con ego. In questo Shabbat, spero che verremo veramente risvegliati alla comprensione del danno fatto dall'ego, che è uno dei pochissimi ostacoli che impediscono il Gemar HaTikun, la Fine della Correzione.


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