Questo articolo è stato precedentemente pubblicato nel 2019.
Lo Zohar, in Bechukotai, fa una dichiarazione sorprendente riguardo alla porzione di Balak. Inizia citando un versetto della Haftorah che leggiamo nello Shabbat di Balak, dal profeta Michea, in cui il Creatore ci parla dicendo: "Ricorda ciò che ha fatto Balak e ciò che voleva fare Bilaam". Lo Zohar ci spiega che quando chiamiamo il Creatore e gli diciamo: "Guardaci, ricordati di noi, rispondi alle nostre preghiere", ma le nostre preghiere rimangono senza risposta, il motivo è che non stiamo ricordando ciò che il Creatore ci dice di ricordare: l'intera storia di Balak e Bilaam.
“Il Creatore compie miracoli e solo lui ne è a conoscenza.”
In breve, la storia è quella di Balak, re di Moab, e di Bilaam, entrambi grandi stregoni. Balak temeva e odiava gli Israeliti e sapeva che da solo non era abbastanza potente per distruggerli, perché essi erano protetti dalla Luce del Creatore. Perciò egli convinse il suo nemico, Bilaam, ad aiutarlo nella sua impresa di maledire gli Israeliti.
Lo Zohar ci dice che c'è una lezione molto importante nella porzione di Balak, ovvero la causa del fatto che le preghiere non vengano esaudite. Nella porzione di Balak dello Zohar è presente una bella discussione sul versetto che recita: "Il Creatore fa miracoli che solo Lui conosce". Balak e Bilaam erano arrivati vicini a distruggere completamente tutti gli Israeliti nel deserto, e nessuno se ne era accorto. Né Mosè, né Aronne, né alcuno degli Israeliti. Quando leggiamo la storia, vediamo che non c'è mai stata alcuna interazione tra loro. Gli Israeliti vivevano la loro vita come se tutto andasse bene, mentre nel frattempo Balak e Bilaam, le due forze più negative del mondo, si avvicinavano sempre di più a distruggerli completamente.
Ma qui il miracolo della salvezza degli Israeliti è diverso da qualsiasi altro miracolo, più grande persino della Separazione del Mare e dell'uscita dall'Egitto. Perché? Perché nessuno degli Israeliti era al corrente di aver bisogno di questo miracolo. Nessuno pregava per un miracolo, nessuno chiedeva un miracolo, nessuno se ne preoccupava. "Il Creatore compie miracoli e solo Lui lo sa". Il grande segreto di questa porzione, quindi, è che in effetti siamo più in pericolo quando non sappiamo di esserlo, e che in realtà abbiamo più bisogno di aiuto quando non abbiamo idea di averne bisogno.
Quando tutto va bene a noi e alle nostre famiglie, quando ogni cosa va per il verso giusto, ci ricordiamo della storia di Balak e Bilaam? Quando tutto sta andando bene, siamo preoccupati come quando un medico, un avvocato o chiunque altro ci dice che abbiamo qualcosa di cui preoccuparci? No. Vediamo che tutto va bene e non pensiamo di doverci preoccupare, così non ci sforziamo nel nostro lavoro spirituale o nelle nostre connessioni. E poi, quando capita qualcosa, iniziamo a spingere. Se ragioniamo così, però, lo Zohar dice che le nostre preghiere non hanno potere e che la nostra connessione con la Luce non è forte.
“In realtà abbiamo più bisogno di aiuto quando non abbiamo idea di averne bisogno.”
Se vogliamo che le nostre preghiere vengano esaudite, se vogliamo una vera connessione con la Luce del Creatore, dobbiamo renderci conto che esistono infinite forze di negatività in questo mondo, e l'unico modo per proteggerci da esse è diventarne consapevoli. Se riusciamo a vivere davvero la nostra vita in questo modo, sapendo che, anche se in questo momento tutto sembra andare bene, questo non esclude che ci sia una forza negativa là fuori, allora possiamo avere protezione. Lo Zohar ci dice che ogni giorno, quando ci svegliamo, ci sono forze che cercano di iniettare negatività. Così, ogni giorno dobbiamo lottare, pregare e connetterci per proteggerci dalle forze che, a nostra insaputa, cercano di danneggiarci.
È quindi importante cercare di vivere la nostra vita in questo modo, sapendo che in ogni singolo momento non possiamo essere lassisti nelle nostre connessioni e nel nostro lavoro spirituale, perché quello potrebbe essere il momento in cui le forze di Balak e Bilaam, le forze della negatività, cercheranno di entrare. E se in ogni momento, indipendentemente da come stanno andando le cose, ci spingiamo sempre nella nostra connessione con la Luce e nelle nostre preghiere, allora le preghiere verranno esaudite e potremo davvero essere connessi alla Luce del Creatore.
C'è una storia che mio padre, Rav Berg, raccontava spesso. Una persona andò da lui e gli disse: "Non crederai mai al miracolo incredibile che mi è accaduto oggi! Stavo venendo al Centro e un'auto mi ha tamponato; la sua auto si è distrutta, mentre la mia ha riportato solo un graffio!". Al che Rav Berg rispose: "Davvero? Oggi ho avuto un miracolo più grande. Sono venuto qui in macchina e non è successo nulla". Perché? Perché il Creatore crea costantemente miracoli per noi di cui non siamo nemmeno a conoscenza. E se riusciamo a capirlo, allora possiamo attirare quei miracoli e quella protezione nella nostra vita regolarmente.