Questo articolo è stato originariamente pubblicato nel 2017.
I kabbalisti spiegano che in Beresheet, il primo Shabbat e la prima lettura dell'anno, iniziamo a rinnovare il nostro lavoro e processo spirituale per il nuovo anno. E' per questo che vorrei concentrarmi su un insegnamento affinchè possa darci conoscenza e direzione nell'iniziare questo nuovo anno.
Il settimo giorno di Sukkot, il giorno chiamato Hoshana Raba, prendiamo cinque rami di salice e li battiamo cinque volte sul pavimento. E' un'azione molto particolare. Perché lo facciamo e quale è l'origine della giornata chiamata Hoshana Raba? La Torah parla di Sukkot, dicendo che il primo giorno è un giorno di connessione, chiamato Yom Tov, e l'ottavo giorno, chiamato Shemini Atzeret, è anche un giorno Yom Tov. Il settimo giorno di Sukkot però nella Torah, non ha un significato particolare... però facciamo molte cose particolari, non ultima tra queste: battere i rami di salice. Da dove ha origine?
Nel discutere sulle origini di questa azione, che l'Ari definisce un'azione tremenda che rivela una grande Luce, il Talmud dice che ha origine dai Profeti - non dice quale profeta in particolare - anche se nella Torah non se ne fa menzione. E ho letto quella che mi sembra una bella spiegazione di questa azione che facciamo e che contiene anche un insegnamento molto importante.
Come sappiamo, esistevano due Templi. Il Primo, costruito da Re Salomone, aveva sia una bella struttura fisica che una potente struttura spirituale. Quando Re Salomone lo consacrò, tutti quelli che erano presenti vedevano non solamente la tremenda bellezza di questa struttura fisica, ma sentirono anche la presenza della Luce del Creatore. Poi il Primo Tempio fu distrutto e gli Israeliti andarono in esilio. Quando alcuni di loro iniziarono a ritornare nella terra di Israele, a Gerusalemme, non era un tempo molto felice e non erano nemmeno sicuri se dovessero costruire il Secondo Tempio.
In quel tempo vi erano due profeti di cui voglio parlare; uno era Haggai, e l'altro era Zaccharia. Nel libro di Haggai si dice, che il Creatore va da Haggai e gli dice di comunicare ai capi e al sommo sacerdote, che, nonostante tutti pensino che ora non sia il tempo per costruire il Secondo Tempio, dovrebbero iniziare. E quindi Haggai, con la sua profezia ricevuta dal Creatore, risveglia sia i capi che la gente affinchè siano un pò entusiasti della costruzione del Secondo Tempio.
Quando guardiamo alla storia, potremmo pensare che tutti fossero felici a quel tempo; il Secondo Tempio fu costruito ed era bellissimo. Ma non andò proprio così. La gente aveva delle grandi perplessità sia riguardo la necessità che il diritto di costruire il Secondo Tempio. Comunque il Creatore va da Haggai e tramite lui dice agli Israeliti: "Dovreste sapere che, anche se può sembrare diversamente, Io, il Creatore, sono parte di questo edificio." Così costruirono la maggior parte del Secondo Tempio. Fisicamente non era così bello come il Primo Tempio e le persone che avevano sperimentato il Primo Tempio non sentirono di essere ugualmente vicini alla quantità di Luce rivelata nel Primo Tempio.
E così, Haggai li esorta tutti dicendo: "Questo Secondo Tempio che costruiremo sarà persino più grande del Primo Tempio. Sentirete ancora di più la Luce del Creatore. E quelli fra voi che ricordano il Primo Tempio, sperimenteranno questo in un modo ancora più grande." Ma questo non accadde. La gente ascoltò la profezia di Haggai e divenne entusiasta, investendo tempo, sforzi e denaro e costruirono il Secondo Tempio. E non era fisicamente tanto bello o spritualmente tanto fonte di ispirazione. La sensazione della Luce del Creatore nel Secondo Tempio non era presente come lo era nel Primo Tempio; ci si può immaginare lo stato di confusione, tristezza e delusione che la gente sentiva quando stava arrivando al completamento del Secondo Tempio.
E poi giunge ad Haggai una profezia molto importante nel giorno di connessione chiamato Hoshana Raba. E' l'unica volta, in tutta la Torah e i Profeti,dove troviamo un azione significativa che si verifica in questo giorno. Il Creatore dice loro, attraverso Haggai, che vi sono molti che hanno sperimentato il Primo Tempio e la sua grandezza fisica e spirituale, ma che quando guardano e sperimentano questo Secondo Tempio, sembra loro quasi niente, perché si ricordano come era il Primo Tempio. Ma il Creatore dice a tutti gli Israeliti insieme, attraverso Haggai, che non hanno capito l'essenza.
Il Creatore dice agli Israeliti, attraverso Haggai: "Non siete consapevoli di ciò che è successo. L'esperienza può non essere la stessa per voi, la struttura fisica può non essere la stessa per voi, ma vi prometto che ciò che potete fare e la Luce che potete rivelare attraverso il Secondo Tempio sarà più grande della Luce rivelata nel Primo Tempio. Il lavoro che farete nel Secondo Tempio sveglierà il mondo intero; sveglierà i cieli e la terra e l'intera esistenza di questo mondo. Può essere che a voi non sembri o non lo sentiate così, ma vi prometto che la Luce rivelata del Secondo Tempio sarà più grande della Luce rivelata dal Primo Tempio."
E questo insegnamento viene chiarito in una frase del profeta Zaccharia. Egli dice: " Chi di voi è tanto sciocco da disprezzare le piccole cose?" Cioè, molti di noi, forse perché non siamo consapevoli della tremenda Luce che esiste dentro di noi, certi giorni ci svegliamo e non ci sentiamo molto ispirati o entusiasti, e facciamo qualche atto di condivisione o connessione. Ma nella nostra mente pensiamo che ciò che facciamo oggi è una piccola cosa, e che domani ci sveglieremo e saremo entusiasti o ispirati e le azioni di condivisione o la connessione e rivelazione di Luce che faremo in seguito, saranno sbalorditive. Questo è il Primo Tempio; il Primo Tempio rappresenta l'eccitamento e la grandezza sia fisica che spirituale.
Ma il Creatore dice agli Israeliti attraverso Haggai: "Non capite. Le piccole azioni nelle piccole giornate, le azioni in questo Tempio più piccolo, creano una tremenda quantità di Luce nei mondi supernali e nei mondi inferiori." E così il rumore che fa il battere dei salici il giorno di Hoshana Raba, è perché Haggai, allora ed ora, ci sta dicendo: " Non farti confondere dalla tua piccola esistenza. Non farti confondere dalle tue piccole azioni, proprio come non dovremmo confonderci nel Tempio più piccolo e nella più piccola esperienza di connessione spirituale." Il Creatore dice agli Israeliti allora, ed a noi ora, che la Luce rivelata nel Secondo Tempio, che la maggior parte della gente sentì come minore, in realtà era più grande.
E penso spesso che dopo Rosh Hashanah, Yom Kippur e Sukkot, dopo tutto quel tempo e quella fatica, siamo stanchi. Così arriviamo al primo Shabbat dell'anno, Beresheet, e cerchiamo di connetterci, ma siamo come prosciugati, e perciò non ci sentiamo connessi, perché abbiamo fatto tanto ed ora arriviamo stanchi al primo Shabbat dell'anno.
Ma una delle più importanti comprensioni che vogliamo portare con noi in questo nuovo anno, in questo primo Shabbat, è di non fare l'errore che fecero gli Israeliti con il Secondo Tempio, e ricordarci la profezia di Haggai e di Zaccharia: E' molto sciocco, e deriva da una mancanza di chiarezza e comprensione, dal disprezzare i giorni delle piccole azioni e piccole connessioni. Perché se apprezzassimo la tremenda Luce che esiste dentro di noi, sapremmo che persino nell'azione più piccola che facciamo e nel giorno più piccolo che sperimentiamo, la Luce rivelata va molto oltre ogni nostra immaginazione.
Pertanto, come iniziamo il nuovo viaggio spirituale in questo nuovo anno, ricordiamoci sempre di non disprezzare o denigrare le nostre piccole azioni o piccole connessioni; potremmo non vederle o non sperimentarle al momento, ma la quantità di Luce che deriva dalle piccole giornate e piccole azioni, a causa della tremenda Luce che esiste dentro di noi, va molto oltre qualsiasi cosa noi possiamo immaginare. Se siamo capaci di conservare quella chiarezza, non esiste giorno piccolo e non esiste azione piccola. Perfino le più piccole azioni che facciamo, a causa della tremenda Luce che esiste dentro noi, creano, come dice il Creatore, un potente Luce nei mondi superni ed inferiori. E il saperlo questo, e averlo compreso, rende la Luce rivelata molto più grande.