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Attrarre L’aiuto Degli Angeli

Michael Berg
Novembre 26, 2023
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Questo articolo è stato precedentemente pubblicato nel 2019.

Nella prima parte del racconto, nella porzione Vayishlach, Giacobbe decide che, dopo diversi anni, è arrivato il momento di tornare a casa e incontrare suo fratello Esaù. La lotta tra Giacobbe ed Esaù, insegnano i kabbalisti, non è in realtà una lotta tra due fratelli, ma piuttosto una lotta tra energie che esistono e che ognuno di noi sperimenta ogni giorno. Giacobbe rappresenta la Luce, la nostra anima, la parte di noi che vuole cambiare e crescere, mentre Esaù rappresenta l'altra componente: il Desiderio di Ricevere Solo per Sé Stessi, l'aspetto che vuole mantenerci dove siamo, o addirittura vuole farci retrocedere. E in questa porzione si trova l'apice di questa battaglia.

“Dobbiamo attingere a quell'assistenza superiore chiamata angeli”.

Un versetto che introduce la discussione dello Zohar su Vayishlach recita: "Il Creatore manderà i suoi angeli per proteggerti in ogni tuo cammino". Come possiamo ottenere questo livello di sostegno e protezione? Prendendo coscienza delle battaglie che affrontiamo ogni giorno e comprendendo che non possiamo vincerle da soli; abbiamo bisogno del sostegno della Luce del Creatore – inviata attraverso gli angeli. Uno dei grandi doni dello Shabbat Vayishlach è quindi la capacità di attingere alla protezione e al sostegno degli angeli.

Nessuno di noi può affrontare la vita e raggiungere il suo proposito da solo, non importa quanto elevati, saggi o connessi pensiamo di essere; dobbiamo attingere a quell’assistenza superiore chiamata angeli. Ci sono molti livelli diversi di angeli, ma al livello più elementare di comprensione si tratta essenzialmente di energie diverse che possono circondare, assistere e proteggere una persona. E siccome Giacobbe, grazie al suo lavoro spirituale, era divenuto integro e completo, l'angelo gli fu inviato. Ma si racconta anche che, mentre Giacobbe proseguiva il suo cammino, la Shechinah, l'aspetto femminile della Luce del Creatore, si fermò con lui – e solo a questo punto gli angeli superiori lo circondarono.

“Qui lo Zohar rivela il segreto per attirare la protezione”.

Qui lo Zohar rivela il segreto per attirare la protezione, per attrarre gli angeli affinché ci assistano nel nostro lavoro spirituale. Molte volte nella vita ci troviamo di fronte a situazioni che non crediamo di poter affrontare o in cui sentiamo di aver bisogno di una maggiore protezione. In questi momenti occorre ricordare che siamo chiamati ad attingere da questi angeli. Ma, per farlo, dobbiamo prima comprendere il segreto che lo Zohar ci sta rivelando: quando la Shechinah, l'aspetto femminile della Luce del Creatore, arriva e si stabilisce in un individuo, allora anche la protezione degli angeli arriva e circonda quella persona.

Nel versetto che apre la discussione dello Zohar riguardo a questo aspetto: "Il Creatore incaricherà, comanderà agli angeli di proteggerti e di circondarti in ogni tuo cammino", lo Zohar ci sta dicendo che abbiamo prima bisogno che la Shechinah dimori dentro di noi, in seguito i Suoi eserciti, i Suoi angeli, verranno con Lei per circondarci e proteggerci. Quindi, gli angeli che ci proteggono e ci assistono non possono arrivare da soli; lo fanno solo quando manifestiamo la Shechinah all'interno di noi.

Come possiamo far sì che la Shechinah, l'aspetto femminile della Luce del Creatore, si posi dentro di noi? Attraverso il lavoro spirituale che svolgiamo, attraverso la trasformazione e attraverso la restrizione da ciò che ci disconnette dalla Luce. Dobbiamo capire che, in qualunque giorno, ogni azione di Desiderio di Ricevere Solo per Sé Stessi allontana da noi la Shechinah di un gradino in più. Quando la Shechinah inizia a lasciarci a causa delle nostre azioni, allora gli angeli iniziano ad andarsene con Lei; quando si eleva, gli angeli si elevano con Lei e, di conseguenza, la protezione, il sostegno e l'assistenza di cui abbiamo bisogno non saranno più presenti per noi.

Al contrario, ogni azione di condivisione, ogni azione di restrizione e trasformazione, attrae fortemente la Luce della Shechinah nel nostro corpo e nella nostra anima e perciò siamo circondati e protetti da questi angeli. Non si tratta di una cosa banale o di una bella aggiunta al nostro lavoro spirituale; è quasi impossibile per chiunque di noi portare a termine i nostri compiti e collegamenti spirituali quotidiani, o trarre benedizioni, senza l'assistenza di questi angeli. Quindi, dobbiamo cominciare a vedere il nostro lavoro spirituale e la necessità di limitare il nostro egoismo in modo completamente diverso, perché non è che semplicemente ci disconnettiamo quando agiamo in questi modi; quello che stiamo facendo in realtà è costringere la Shechinah a lasciarci. Di conseguenza, gli angeli, assieme alla loro assistenza e protezione, iniziano a sollevarsi con Lei.

Pertanto, la comprensione che vogliamo raggiungere attraverso la porzione di Vayishlach è che non possiamo compiere il nostro lavoro senza queste energie di supporto chiamate angeli. E il modo per averle nella quantità e nella qualità di cui abbiamo bisogno è assicurarci che la Shechinah sia con noi. Come avviene questo? Attraverso il nostro lavoro quotidiano. La prossima volta che abbiamo il desiderio di agire in modo egoistico, di arrabbiarci o di urlare contro un'altra persona, dobbiamo ricordare che non stiamo solo facendo qualcosa che ci disconnetterà dalla Luce del Creatore in una qualche vaga maniera, ma che in realtà stiamo portando l'aspetto femminile della Luce del Creatore ad allontanarsi da noi, il che a sua volta fa sì che anche gli angeli al Suo seguito si allontanino da noi.

Attraverso questo insegnamento, ci auguriamo di poter iniziare a spronare noi stessi sia a praticare restrizione che a fare ancora più azioni di condivisione trasformativa. Perché così facendo, attiriamo la Luce della Shechinah ancora più fortemente verso noi stessi, permettendo agli angeli di attorniarci e di portarci maggiore assistenza e protezione.


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