Questo articolo sulla porzione della settimana è stato pubblicato originariamente nel 2020.
Dai grandi sogni possono arrivare grandi ricompense, ma non c’è niente di più grande del viaggio stesso. Infatti, così come non c’è alcuna ricompensa senza viaggio, non c’è viaggio senza ricompensa.
"Non è importante quello che c’è alla fine dalla strada, ma il percorso che si fa per arrivarci."
C’era una volta un uomo per il quale ogni giorno era uguale. Si svegliava ogni mattina molto presto e indossava la sua giacca e la sua cravatta. Andava a lavorare, tornava a casa, cenava, e andava a letto. Giorno dopo giorno, la sua vita era immutabile. Ogni giorno diceva a sé stesso: “A 60 anni andrò in pensione. Allora prenderò quella casa in riva al mare”. E così, era ciò per cui ha vissuto. Un’intera vita trascorsa a guardare il premio.
Ci sono due finali diversi per questa storia. In alcune version, l’uomo muore all’età di 59 anni. Solo alle porte del paradiso si rende improvvisamente conto di quanto la sua vita sia andata totalmente sprecata. In un’altra versione della storia, l’uomo va in pensione e giunge alla casa dei suoi sogni in riva al mare. Entra, dà un’occhiata in giro ed è completamente in soggezione per la sua bellezza. Si siede e guarda il panorama. Passa un minute. Poi due. Alla fine, è passata un’ora e poi un giorno. Il giorno dopo si sveglia molto presto, indossa giacca e cravatta e torna a sedersi sulla sua sedia a guardare il panorama. Tutte le parole sfuggono all’uomo della casa dei sogni. Cioè, tutte, tranne due… “E adesso?”
"Ricordiamoci che il nostro viaggio è la nostra ricompensa."
Indipendentemente dal finale, il messaggio rimane lo stesso: non è importante ciò che si trova alla fine della strada, ma il viaggio che si fa per arrivarci.
Tutti noi abbiamo la nostra “casa dei sogni”: un obiettivo (o obiettivi) che dobbiamo ancora realizzare e la cui mancanza ci impedisce di vivere appieno il presente. Per alcuni di noi, forse il sogno è trovare il vero amore e sposarsi, mentre per altri è uscire dai debiti, o superare una dipendenza. Un sano desiderio e persino una motivazione ambiziosa per tutte queste cose e molto altro ancora, è positivo! È il carburante necessario che ci fa alzare ogni mattina. L’unico problema è quando diventiamo così concentrati sull’obiettivo finale che ci dimentichiamo del qui ed ora, del momento presente.
Non a caso la porzione biblica di questa settimana è Shemot. Anche se questo è il primo capitolo del libro dell’Esodo, il momento dell’esodo ha luogo solo dopo diverse settimane. Alla fine, gli Israeliti lasciano l’Egitto e ciò di cui sono schiavi. Assaggeranno il latte e il miele e sperimenteranno la Terra Promessa. Tuttavia, se questa fosse la parte più importante della storia, il libro dell’Esodo avrebbe inizio lì. No, il libro dell’Esodo – come la nostra vita – riguarda il percorso e non la destinazione.
Questa settimana nel cosmo c’è un’energia che può aiutarci ad imparare ad abbracciare il viaggio. Nel corso dei prossimi sette giorni, vorrei incoraggiare ognuno di noi a vivere veramente il momento - a guardarsi intorno e ad apprezzare la bellezza che ci circonda in ogni momento e a sperimentare la gioia di aprirci agli altri lungo il cammino. Soprattutto, sii paziente con te stesso nel tuo processo e amati per quello che sei proprio in questo momento. Perché sei esattamente chi sei destinato ad essere nel tuo cammino verso la Luce.
Nel procedere verso la nostra meta, sempre in salita, sempre alla ricercar, ricordiamoci che il nostro viaggio è la nostra ricompensa. Perché è nel percorrerlo che troviamo il dono più grande di tutti: il nostro vero sé.