Questo articolo è stato precedentemente pubblicato nel 2018
Non è una bella sensazione uscire e prendere una boccata d'aria fresca? Riempiendo i polmoni di ossigeno vi sentite più puliti ed pieni di energia. L'aria porta con sé l'energia del Divino, e tutti possono riceverla, il mondo intero e tutti i suoi abitanti, senza pregiudizi. Molte tradizioni le hanno dato molti nomi. A volte è chiamata prana o chi, ma è il soffio della vita. È ovunque e sempre abbondante. Questa forza vitale non conosce alcuna discriminazione e viaggia in modo uguale per ogni persona, ogni animale e ogni albero. È senza prezzo e senza limiti. Questa energia invisibile della vita rappresenta l'abbondanza dell'amore del Creatore per noi, e tuttavia, ci sono in qualche modo ancora momenti in cui ne sentiamo la mancanza. Non riconosciamo l'abbondanza che è nostra, e quindi potremmo sentirci impoveriti e privati di essa, o che qualcun altro ne abbia di più. Tali pensieri, tuttavia, sono illusori. Quando le nuvole scure coprono il sole, il sole forse non splende ancora, sostenendo tutti gli esseri viventi? I sentimenti di mancanza sono solo nuvole oscure che coprono la verità dell'abbondanza infinita che esiste per ognuno di noi in questo universo. Come l'inesauribile quantità di aria che si diffonde in tutto il mondo, l'universo abbonda della Luce del Divino. Questa settimana ci troviamo di fronte alle nostre illusioni. Il cosmo ci aiuta a vedere, oltre queste nuvole oscure, la Luce splendente che ci attende. Se possiamo semplicemente fermarci un attimo e fare un respiro profondo, scopriremo sicuramente che nell'universo non c'è mai carenza, ma al contrario trabocca di energia, idee, prosperità e, soprattutto, d'amore senza fine.
“L'universo sovrabbonda della Luce del Divino”.
Questa settimana la nostra guida e antidoto è la porzione di Korach. Korach era il nome di uno degli Israeliti. Anche dopo l'amore e i miracoli di cui Korach era stato testimone, cominciò a provare mancanza e dubbi nella sua vita. Sentiva che Mosè e Aaron e i capi nominati dal Creatore, non erano degni di guidarli. Voleva avere il controllo. Sentiva paura e non si fidava più del suo processo o del processo degli Israeliti. Korach insieme ad altri Israeliti iniziò una rivolta, una ribellione contro Mosè e Aaron e indirettamente, contro il Creatore. Non sentivano né si fidavano dell'amore o del piano del Creatore. Volevano entrare nel processo ed esserne parte, invece che fidarsi e permettere al Creatore, Mosè e Aaron di guidarli. La rivolta portò il Creatore a sprofondare Korach e i suoi seguaci nella terra e tutti perirono. Anche se Mosè e Aaron erano messaggeri del Creatore, Korach e il suo popolo, consumati dalla paura e da un sentimento di povertà, vedevano solo la negatività. Il giorno seguente, gli Israeliti nel loro insieme, accusarono Mosè e Aaron di aver ucciso Korach e i suoi seguaci. Anche se l'integrità di Mosè e Aaron era già stata dimostrata in passato, il Creatore diede al popolo un altro segno per rassicurare gli Israeliti sul fatto che Mosè e Aaron erano realmente i loro veri leader, in cui potevano avere fiducia. L'amore e il piano del Creatore erano sempre lì e si erano manifestati molte volte agli Israeliti, ma a volte erano ancora pieni di paura e dubbi. Come l'aria che li circondava, invisibile e onnicomprensiva, così era anche l'amore del Creatore, ma non potevano connettersi ad esso. Caddero nelle nuvole scure della mancanza e della paura.
In ogni porzione della Bibbia leggiamo di persone che vissero migliaia di anni fa, ma in realtà leggiamo di noi oggi. Questa è la magia della Torah. È la nostra guida e il nostro sostegno, che ci viene dato per contrastare le forze celesti disponibili, proprio in un preciso momento dell'anno. Molte volte nella nostra vita anche noi dubitiamo del nostro processo. Vediamo altri in posizioni che anche noi vorremmo o che possiedono cose che desideriamo. Ci chiediamo se il Creatore si è dimenticato di noi, o anche se il Creatore ci ama ancora. Come gli Israeliti nel deserto ci spaventiamo e possiamo dimenticare in un secondo l'amore e il piano del Creatore. Invece di "lasciare andare e abbandonarci a Dio", possiamo ritrovarci nel panico e voler intervenire, manipolare e controllare. Questa è la nostra lezione di questa settimana e la lezione di Korach. Nei momenti e nelle fasi di paura e di dubbio, ci conviene fermarci e fare un respiro profondo, ricordando che il Creatore ci ama, vuole il meglio per noi e ha un piano. Nei momenti in cui vogliamo arrenderci e gettare la spugna, possiamo ristabilire la connessione con la Divinità al nostro interno, e ancora una volta sentire l'abbondanza e l'amore che l'Universo ha in serbo per noi.
“Ricorda, che non c'è povertà nel Cosmo.”
Questa settimana, durante la meditazione, esci all'aria aperta magari su una spiaggia o in un bel prato e inspira. Respira profondamente. Mentre lo fai, consenti alle paure, alle preoccupazioni e alla sensazione di mancanza di sciogliersi. Ricorda, non c'è povertà nel Cosmo. L'amore del Creatore è come l'aria, onnipresente, ci è data sempre e sempre ci sostiene. Lascia che il prana, il chi, e il respiro della vita riempiano i tuoi polmone e appaghino il tuo spirito. L'aria è infinita, così come l'amore. Lo stress, l'ansia e i dubbi svaniscono e tu sei calmo. Senti la pace nel tuo cuore, avendo consapevolezza dell'infinito amore che riempie il tuo essere e il mondo. Infatti come l'aria il Creatore è ovunque, ed è parte di ogni cosa. A volte per rinnovare la nostra connessione, abbiamo solo bisogno di fare un respiro profondo e ricordare a noi stessi che il Creatore è davvero con noi, sempre.