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Ti Senti Insicuro? Ho Due Domande Per Te

Monica Berg
Febbraio 26, 2024
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Insicurezza.

Non è affatto divertente. E anche i più autorevoli e sicuri tra noi ci incappano di tanto in tanto. Perché è infida… L’insicurezza è una subdola forma di paura, e spesso agiamo in base ad essa senza neanche rendercene conto.

Se la paura è un’incertezza riguardo ciò che potrebbe succedere sulla base di una minaccia percepita, l’insicurezza è un’incertezza che abbiamo riguardo noi stessi, una mancanza di sicurezza riguardo quanto crediamo di meritare, riguardo i nostri talenti o la nostra capacità di superare determinate sfide.

L’insicurezza può assumere tante forme:

  • Ansia
  • Paura dell’abbandono o del rifiuto
  • Sindrome dell’impostore
  • Estrema auto-sufficienza
  • Soppressione delle emozioni
  • Incapacità di esprimere la rabbia
  • Dura autocritica
  • Perfezionismo
  • Continuo paragone con gli altri

Avete mai “lasciato perdere” qualcosa che probabilmente avreste dovuto dire o fare, che fosse in una relazione o a lavoro? E, se devo tirare a indovinare, l’avete perché temevate che il rischio di un risultato negativo fosse troppo alto. Dobbiamo a noi stessi di autodifenderci. Meritiamo di esprimere i nostri desideri, di fissare dei confini e di creare una vita che ci supporti. Eppure molti di noi sono molto più propensi a difendere gli interessi degli altri che i propri.

“Procrastino le situazioni conflittuali e le conversazioni scomode. Mi do una scadenza da rispettare, e quando arriva il momento di agire la posticipo”. Vi suona familiare?

Vi ci riconoscete? Magari l’avete detto a un amico mentre cercavate di capire come affrontare una situazione stressante.

L’insicurezza è la colpevole e, anche se quell’affermazione può sembrare innocua, quel genere di comportamento può nel tempo diventare incredibilmente dannoso. Ciò che può sembrare un semplice evitare una situazione può trasformarsi in un enorme angolo cielo e in una stagnazione a lungo termine. È anche importante sapere che ci sono molti tipi diversi di insicurezza, e capire come e quando possa manifestarsi vi aiuterà ad affrontarla e smantellarla.

Gli psicologi hanno catalogato le insicurezze in sei categorie:

  1. Fisica
  2. Emotiva
  3. Sociale
  4. Finanziaria
  5. Intellettuale
  6. Relazionale

È interessante come, per essere una cosa che si può insinuare ovunque, l’insicurezza è costruita, non innata. Ha senza dubbio una componente psicologica, ma tipicamente nasce all’inizio della nostra vita da una fonte esterna– un messaggio, uno schema di pensiero, una credenza che acquisiamo a causa di una persona o un evento. Capirlo può aiutarci a fermarla nel momento in cui accorgiamo che sta accadendo.

Prima di andare avanti, vi dirò una cosa: sebbene la fonte possa sembrare esterna, si tratta di un lavoro puramente interno. Se pensate regolarmente che vi sentirete sicuri quando avrete raggiunto qualcosa o vi mostrerete in un certo modo, mi dispiace ma devo infrangere questa vostra fantasia. 

I kabbalisti insegnano che ciò che vediamo intorno a noi, nel mondo materiale, non è che l’1% della nostra intera esperienza. Non si avvicina neanche lontanamente all’intera realtà. L’altro 99% risiede nel regno invisibile – la nostra esperienza interiore, la nostra consapevolezza, le nostre credenze, emozioni e prospettive. I cambiamenti fatti nel regno del 99% sono quelli che creano un cambiamento nel mondo della forma dell’1%. È quando siamo iper-concentrati sull’esterno che ci blocchiamo, congelati in un loop di pensieri e credenze basati sull’insicurezza. Volete un esempio di quanto sia potente l’esperienza del 99%?

La citazione che ho riportato sopra riguardo il rimandare le conversazioni difficili viene da niente di meno che Oprah Winfrey in un’intervista che ha fatto con Fast Company nel 2015. Considerando che è probabilmente una delle donne di maggior successo della storia, il suo mondo esteriore potrebbe essere quello che molti credono sarebbe sufficiente per non sentirsi mai più insicuri! Eppure neanche lei riesce a sfuggire all’insicurezza. Solo che non le permette di controllarla e, nell’intervista, descrive le due domande che si pone quando quelle insicurezze iniziano a sorgere. Non sono diverse dai molti strumenti che propongo per sradicare la paura dalla nostra esperienza quotidiana, e possono essere usate ogni volta che sentite la morsa gelida dell'insicurezza:

1. Qual è la cosa peggiore che può succedere?

Quando vi sentite insicuri o ansiosi riguardo una situazione, fermatevi per un momento e chiedetevi “Qual è che la cosa peggiore che può succedere?” Facendolo, vi portate al di fuori della risposta emotiva immediata e incoraggiate il pensiero critico riguardo le effettive conseguenze della situazione. Spesso, vi renderete conto che lo scenario peggiore è o altamente improbabile o una cosa che potete gestire. Anche questa consapevolezza può ridurre significativamente l’intensità di quel senso di insicurezza. Ecco una guida passo per passo per affrontare questo punto:

Identificate la paura: definite chiaramente ciò per cui siete insicuri. È paura del fallimento, dell’imbarazzo, di perdere una relazione importante? Siate molto chiari su quello che avete paura che accada.

Immaginate lo scenario peggiore: pensate al risultato in assoluto peggiore che possa realisticamente succedere. Siate specifici nella vostra analisi e impegnatevi a renderla il più orribile possibile! So che sembra controintuitivo, perché uno degli strumenti per fermare la paura sul nascere è smettere di catastrofizzare. Ecco la differenza, però: se catastrofizziamo coscientemente e consapevolmente, ci renderemo conto di quanto quel risultato sia ridicolo e improbabile. Se questo strumento con voi non funziona, provate il contrario. Visualizzate il miglior scenario possibile.

Preparatevi al peggio: anche se ritenete che sia improbabile, potete comunque pianificare in anticipo. Quali sono le cose che potreste fare per gestire lo scenario peggiore?

Ricordate, vi riprenderete: le cose sono raramente terribili come immaginiamo che saranno. Wiston Churchill lo disse chiaramente: “Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale. È il coraggio di andare avanti che conta”.

2. Perché ho paura di questa esperienza? 

Questa seconda domanda serve ad arrivare alla radice dell’insicurezza, che è il primo passo per sradicarla. È una tecnica potente per capire perché certe persone e situazioni risveglino delle insicurezze. Alla base dell’insicurezza ci sono una serie di modelli di pensiero negativi e convinzioni limitanti che potrebbero dover essere esaminati, e questa domanda è la porta per quell’esplorazione.

  • Perché temo le conversazioni difficili?
  • Perché ho paura di fare questa presentazione?
  • Perché ho paura di chiedere a questa persona di uscire?
  • Perché sto resistendo all’agire per questa cosa?
  • Perché le foto della casa perfetta di quell’influencer mi fanno rimanere male?

Questo approccio autoriflessivo aiuta anche a costruire un maggiore senso di controllo sulle nostre risposte emotive – che è la chiave per diminuire, con il tempo, il potere delle nostre insicurezze. Quando vi ponete queste domande, state invitando il pensiero razionale a entrare nella situazione, il che vi aiuta a vederla da un punto di vista logico e radicato.

L’insicurezza è una cosa con cui tutti – io, voi, Oprah… – ci confrontiamo, ma allenarci a vederla come un’opportunità invece che come un difetto aiuterà a trasformarla in crescita. Trovarsi faccia a faccia con le nostre insicurezze toglie loro il potere su di noi, e quando riusciamo ad affrontare situazioni difficili, accogliamo la nostra trasformazione. La nostra vita migliore richiede la volontà di essere a disagio, e riuscire ad affrontare e controllare le voci dell’insicurezza è parte del processo. L’insicurezza può davvero trattenerci fino a questo punto? La risposta è assolutamente sì. Ma solo quando glielo permettiamo.


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