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Andare in Esilio

Michael Berg
Luglio 20, 2020
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Molti grandi kabbalisti erano soliti andare in quello che chiamavano galut, o esilio. Lasciavano le proprie case e viaggiavano di città in città senza denaro, senza una meta e senza mangiare. Potevano solo aspettare che le persone li invitassero nelle proprie case. E lo facevano perché sapevano che, per arrivare alla grandezza, dovevano sperimentare ed interiorizzare il dolore del nostro mondo.

Molti di noi non sono a quel livello, ma dobbiamo capire la necessità e l’importanza di lavorare sul sentire il dolore nel mondo che ci circonda. E non dobbiamo farlo solo per diventare spirituali, ma per attirare benedizioni e realizzazione nelle nostre vite. Per connetterci alla Luce del Creatore, dobbiamo costantemente vedere ed interiorizzare il dolore intorno a noi. Eppure, anche se molti di noi non hanno l’opportunità o la capacità di andare in galut e girare il mondo per vederne il dolore, abbiamo comunque la capacità di fare più di quanto stiamo già facendo. Ed è una cosa che dobbiamo fare se vogliamo connetterci alle incredibili opportunità che questo mese, il mese di Av, o Leone, ci offre.

I kabbalisti ci insegnano che non c’è opportunità più grande – o più difficile – per rivelare Luce del mese di Av. Una delle ragioni è il forte paradosso del positivo e del negativo di questo segno. Caratteristica unica di Av è che la prima metà del mese è considerata negativa, mentre la seconda metà è considerata uno dei periodi più positivi dell’intero anno. E infatti questo mese contiene sia Tisha B’Av, il nono giorno di Av, il giorno più negativo dell’anno, che Tu B’Av, il quindicesimo giorno di Av, una delle più alte connessioni dell’anno. Solo per questo, vediamo la dicotomia di questo mese. La prima metà è molto negativa. La seconda metà è molto positiva. E questo è un concetto e una comprensione presente in tutte le nostre vite. Da ciò impariamo, in pratica, che è nel dolore che troveremo la nostra realizzazione; che è nel negativo che troveremo il positivo.

Quindi, anche se potrebbe essere più difficile rivelare Luce nel mese di Av che in qualunque altro mese, l’opportunità c’è. E lo strumento più importante e più grandioso a nostra disposizione per svilupparci in questo mese è la capacità di sentire il dolore – di andare in galut – specialmente quando non vogliamo farlo. Dobbiamo ricordare che non lo facciamo perché vogliamo essere spirituali, ma perché se vogliamo connetterci alla Luce del Creatore, se vogliamo davvero attirare il sostegno e la realizzazione che sono nostre, dobbiamo sviluppare questa qualità.

Se vogliamo raggiungere lo scopo per cui siamo venuti in questo mondo personalmente e globalmente, dobbiamo rendere questo strumento una parte davvero importante delle nostre vite quotidiane. Sappiamo che il primo passo di questo processo è il sentire il dolore, ma il secondo è fare qualcosa al riguardo. E ognuno di noi può fare molto più per lenire il dolore di quanto non stiamo già facendo. Lo scopo dello sviluppare questa capacità di sentire il dolore intorno a noi è di intervenire, e c’è sempre qualcosa che possiamo fare.


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