La porzione di Vayechi esordisce con Vayechi Yaakov b'Eretz Mitzrayim, Jacob visse in Egitto per 17 anni. Nelle precedenti porzioni, abbiamo letto della vita di Jacob e di tutte le difficoltà che incontrò. Ma poi, per quanto riguarda il periodo trascorso in Egitto, leggiamo solo che vi visse per 17 anni. Quindi, cosa accadde in quei 17 anni? Perché non ci viene raccontato niente? Jacob passò quegli ultimi 17 anni della sua vita circondato da Joseph e i suoi figli e fu molto felice; tuttavia, non è questo l'aspetto importante. Il punto è che in quei 17 anni le sue sfide cessarono.
"La Luce si rivela nei momenti di difficoltà."
Jacob fu una delle anime più elevate che siano mai venute in questo mondo; quindi, non è che quei 17 anni non siano stati ricchi di lavoro spirituale, di condivisione o di connessione con la Luce del Creatore; lo furono. Ma la ragione per cui ci sono frasi, paragrafi e capitoli su qualunque altra cosa – la sofferenza di Rachel, il dolore di Laban, il dolore di Esau, la sofferenza di Joseph – è perché questa è la ragione per cui Jacob venne in questo mondo, e grazie ad essa, la sua anima riuscì a connettersi a cambiare.
Penso che nella vita la maggior parte di noi sia ispirata ed entusiasta quando fa il lavoro spirituale e le cose ci vanno bene. Così facendo, però, dimentichiamo una verità spirituale fondamentale: la Luce viene rivelata nei momenti difficili. Di conseguenza, possiamo comprendere che la ragione per cui tutto ciò che ci viene detto su Jacob durante il suo periodo in Egitto è che vi visse per 17 anni è perché non furono anni di sfide come lo furono tutti gli altri. E dobbiamo ricordare questa cosa anche per noi. È facile quando abbiamo davanti una sfida, grande o piccola, sentirci delusi e frustrati. Ma adesso, con questa comprensione, quando lo saremo, ci potremo ricordare che in quei momenti stiamo rivelando Luce.
"Jacob vide tutto sino alla fine..."
Nello Zohar, in questa porzione, si dice che la parola vayechi all'inizio rappresenta Chiyut, una vera e propria connessione con la Luce del Creatore nella terra d'Egitto. Rav Yosi chiede: cosa accade in questo Shabbat, perché è uno Shabbat così significativo, perché viene rivelata così tanta Luce? E risponde che Jacob ebbe una profezia più grande, più chiara e più pura mentre si trovava in Egitto, rispetto alla profezia ricevuta nella Terra d'Israele, che rappresenta lo stato più elevato. Jacob vide tutto fino alla fine, vide l'esilio e l'oscurità che sarebbero arrivati all'umanità nel corso della storia, ma non si elevò a quello stato finché non fu in Egitto, che rappresenta il momento delle sfide e dell'oscurità.
Perciò, quando leggiamo Vayechi Yaakov, significa che Jacob era connesso alla più potente Luce del Creatore, la Luce a cui solo Mosè – e mai nessun'altra persona – si era connesso. Perché? B'eretz Mitzrayim; Jacob fu n grado di riceverla perché si trovava in un momento di sfide. Il solo modo per ricevere questo elevato stato di connessione, questo elevato stato di chiarezza, è quello di attraversare le sfide.
Da questo impariamo che quando ci sentiamo sfidati, stressati, infelici o delusi, la nostra anima è entusiasta perché sa che è per questo che siamo qui. La nostra anima sta dicendo: "Dammi la Luce e la rivelazione che arriva quando sto attraversando l'Egitto, attraverso la sfida. Dammi la capacità di attirare la forza della Luce nei momenti di oscurità." Si tratta di uno strumento molto importante e pratico che ci viene dato durante lo Shabbat Vayechi e che, auspicabilmente, tutti noi riusciremo ad apprezzare e iniziare ad usare.