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Entrare nella Casa del Re

Michael Berg
Settembre 24, 2023
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Questo articolo è stato precedentemente pubblicato nel 2019.

Siamo ora nel periodo di Sukkot, il periodo di sette giorni che segue le celebrazioni di Rosh Hashanah e Yom Kippur, in cui riceviamo quella che viene chiamata la Luce della Misericordia, che include al suo interno tutte le benedizioni e la protezione che vogliamo attrarre per tutto l'anno. Senza la purificazione di Yom Kippur e la rimozione dei giudizi a Rosh Hashanah, non saremmo in grado di ricevere tutte le benedizioni e la protezione che sono disponibili per noi durante questo periodo. Tuttavia, per manifestare la Luce di Sukkot, dobbiamo risvegliare la giusta consapevolezza e mentalità.

“Riceviamo quella che viene chiamata la Luce della Misericordia.”

C'è una storia nel Midrash che illustra il tipo di consapevolezza con cui si dovrebbe entrare nella sukkah. Si basa su un versetto dei Salmi del Re Davide, in cui egli parla al Creatore e dice: "Ho riposto la mia fiducia in Te, e perciò non ho timori, né dubbi, perché so che il Creatore verrà a sostenermi". La domanda che il Midrash pone, tuttavia, è la seguente: se è vero che vogliamo che il Creatore sia la fonte di tutta la nostra protezione, benedizioni e Luce, come facciamo a sapere che il Creatore vuole essere questo per noi?

Il Midrash risponde con questa storia:

C'era un ladro che viveva in una città il cui governatore aveva come missione quella di catturare tutti i ladri che vi risiedevano. Un giorno, i soldati del governatore catturarono questo ladro, che disse loro: "Voi lavorate per il governatore, che lavora alle dipendenze del re. Io sono uno dei migliori amici del re e quindi non potete toccarmi". Sentendo questo, i soldati naturalmente non lo toccarono e lo tratennero fino al mattino, quando lo portarono dal re.

Il re, che non aveva riconosciuto il ladro, gli chiese come si fossero incontrati e il ladro rispose che in realtà non si conoscevano. Quindi il re chiese: "Allora perché hai detto loro che sei una delle persone a me più care?". Al che il ladro rispose: "È vero non c’è un legame tra noi, ma come puoi vedere, ripongo in te la mia completa fiducia. Se non avessi detto che eravamo amici, mi avrebbero fatto del male".

Così il re, che si sentiva gioioso, come accade durante il periodo di Sukkot, disse ai soldati di lasciare andare il ladro. Perché? "Perché", disse il re, "il ladro si è affidato completamente a me e non ha cercato di scappare. Sapeva che se fosse venuto da me, l'avrei protetto e lasciato andare".

“Sukkot è un periodo di gioia.”

Questo è il dono di Sukkot. Proprio come nei Salmi, quando il Re Davide dice al Creatore: "Confido in Te. E se anche fosse vero che Tu, che sei il Creatore, forse non mi conosci, io conosco Te. Ripongo la mia fiducia nella Luce, perciò la Luce deve proteggermi". Sukkot è un periodo di gioia e, di conseguenza, quando ci avviciniamo al re, o al Creatore, che è gioioso, anche se non facciamo o diciamo necessariamente le cose giuste, essendo il Creatore di buon umore, permette a tutti di entrare.

Dopo il lavoro spirituale di Rosh Hashanah e Yom Kippur, parte delle energie del giudizio e della negatività sono state trasformate ed alcune sono state completamente rimosse. Per coloro che invece non pensano di averle eliminate del tutto, Sukkot dà l’opportunità. Durante Sukkot, dice lo Zohar, fuggiamo dal giudizio e dalla negatività ed entriamo nella casa del re, nella sukkah, la casa del Creatore. E se anche fosse vero che il Creatore, come nella storia, ci dirà: "Chi sei? Non ti conosco, ma ora Mi chiedi di proteggerti", a Sukkot, poiché dalla Luce proviene una straordinaria quantità di Misericordia, anche quelli di noi che non meritano di ricevere la Luce, le benedizioni e la protezione che la casa del Creatore può darci, possono entrare nella sukkah e ricevere tutto questo non solo per oggi, ma per l'intero anno.


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