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Saltare Oltre l’Oscurità

Michael Berg
Aprile 21, 2024
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Articolo originariamente pubblicato nel 2020.

In una delle lettere di Rav Brandwein a mio padre, Rav Berg, parla di questo mese dell’Ariete, Nissan, e di Pesach, la manifestazione della Luce di questo mese. Rav Brandwein pone una domanda su una delle frasi che i kabbalisti scrissero migliaia di anni fa nell’Haggadah, il Libro della Connessione per il Seder di Pesach. Parlando del pane azzimo, o della matzah, si dice “Questo è il pane azzimo che gli Israeliti mangiarono in Egitto”. Rav Brandwein sottolinea che si potrebbe pensare che si tratti di un’affermazione storicamente inesatta perché gli Israeliti, se si legge la storia com’è scritta nella Torah, non mangiarono la matzah in Egitto; avevano talmente tanta fretta di partire che hanno dovettero togliere il pane dal forno prima che potesse lievitare. Pertanto, la mangiarono fuori l’Egitto, non in Egitto. Quindi, perché i kabbalisti avrebbero scritto migliaia di anni fa qualcosa che non sembra essere vero?

Rav Brandwein lo spiega condividendo qualcosa di molto bello e anche molto importante: non possiamo attrarre i miracoli o la Luce straordinaria, di cui parla questo mese dell’Ariete, se la nostra consapevolezza non è pronta. Dobbiamo iniziare a vivere quella consapevolezza e quella certezza oggi stesso.

Gli Israeliti erano in Egitto, sperimentando grande dolore e sofferenza, ma non potevano andarsene finché la loro consapevolezza era ancora in Egitto. Mosè e Aronne volevano aiutare gli Israeliti a lasciare quell’oscurità, così andarono in tutto l’Egitto, dicendo loro: “Sappiamo che state sperimentando grande dolore e sofferenza, ma dobbiamo farvi sapere che tutto questo finirà. Anzi, accadrà così velocemente che se, per esempio, avete il pane nel forno, non avrà il tempo di lievitare”.

La parola Pesach significa “ saltare oltre”. I kabbalisti insegnano che gli Israeliti avrebbero dovuto restare in quel dolore per almeno altri 100 anni; tuttavia, furono in grado di “saltare” oltre. Nel Sefer Yetzirah, il Libro della Formazione, Abramo scrive che uno dei poteri creati in questo mese dell’Ariete è ciò che è chiamato la gamba destra, che rappresenta l’abilità di saltare. Quindi, come hanno fatto gli Israeliti a “saltare” oltre centinaia di anni di dolore, senza doverlo sperimentare? In un solo modo, racconta Rav Brandwein: ascoltando Moses e Aronne. Dev’essere stato difficile per loro pensare che, dopo oltre cento anni di permanenza in questa oscurità, la situazione potesse cambiare. Ma Mosè e Aronne continuarono a parlare con loro e a cercare di risvegliare e rafforzare la loro consapevolezza per vedere la possibilità di saltare fuori da quell’oscurità. E alla fine gli Israeliti arrivarono a un punto in cui dissero: “La nostra certezza è così forte che inizieremo a mangiare questo pane azzimo già qui in Egitto”.

Questo è molto importante da comprendere. Parliamo di cambiare la consapevolezza, che è una delle cose più difficili da fare al mondo, e se non ci lavoriamo costantemente, se non ne parliamo e se non cambiamo, non succederà mai. Richiede pratica. Ed è quello che hanno fatto gli Israeliti. L’hanno praticato. Erano in Egitto e mangiavano il pane azzimo giorno dopo giorno, e, così facendo, secondo L’Ari, hanno risvegliato Pesach. Hanno pronunciato le parole per risvegliare la certezza, dicendo ai loro figli e alla loro famiglia: “Questa oscurità non deve restare per altri 100 anni. Questa oscurità, questo dolore, può finire ora. Mangiamo questo tipo di pane perché quando la fine dell’oscurità avverrà, sarà così veloce che non avremo nemmeno il tempo di far lievitare il nostro pane nel forno”. E dopo aver dato voce a questa consapevolezza e averla risvegliata, hanno avuto l’abilità di saltare oltre l’oscurità in cui si trovavano.

Questo dono di essere in grado di saltare oltre l’oscurità proprio ora è ciò che ci viene donato questo mese, questo il segreto di Pesach – saltare oltre. Rav Brandwein spiega a mio padre, Rav Berg, che c’è solo un modo per creare questo salto. Dobbiamo iniziare a praticare, con le nostre parole e le nostre azioni. Dobbiamo parlarne ancora e ancora finché la nostra consapevolezza non inizierà a cambiare e noi crederemo e sapremo veramente che la Luce del creatore entrerà nella nostra vita per cambiarci, per farci saltare oltre quest’oscurità.

Quella Luce è disponibile in ogni momento, ma la consapevolezza non è lì per attirarla; così, Mosè e Aronne, con tutta la loro saggezza e la loro connessione, e il Creatore con tutta la Luce, non potevano risvegliare la rimozione di quel dolore e di quell’oscurità. Avevano bisogno che Israeliti continuassero a ripetere, giorno dopo giorno: “Abbiamo la certezza che questo accadrà. Mangiamo ora questo pane azzimo, perché sappiamo che accadrà in fretta… non resteremo qui altri 100 anni”.

Gli Israeliti saltarono. Saltarono prima con la loro consapevolezza e poi saltarono oltre 100 anni di oscurità. Durante questo mese dell’Ariete, ognuno di noi può ricevere la capacità di saltare oltre qualsiasi oscurità esistente. Ma l’unico modo per saltare oltre quell’oscurità è praticare la consapevolezza – iniziare a sapere, a dire e ad agire con assoluta certezza – che effettivamente salteremo oltre.


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