Tutti amano – o hanno visto almeno una volta - quelle sit-com in cui c’è la coppia sposata che bisticcia continuamente. Da i genitori di Seinfeld a Doris Roberts e Peter Boyle in Tutti Amano Raymond, ai protagonisti di uno dei capostipiti del genere, Lucy ed Io, Ricky e Lucy ed Ethel e Fred. Queste coppie iconiche ci hanno divertito per decenni. Ciò che rende unici questi matrimoni è il fatto che ci mostrano, in modo molto rapido, esempi di vicinanza, allontanamento e riconciliazione. Sì, litigano e si danno sui nervi, ma alla fine sono coppie che rimangono insieme e lo fanno per anni. Perché? La risposta sta nella loro capacità di riparare. Certo, litigano spesso per cose irrilevanti e in situazioni esageratamente comiche (del resto, si chiamano appunto situational comedy), ma continuiamo a guardarle perché c’è qualcosa di rassicurante. Un costante ciclo di armonia, disarmonia e riparazione.
Al di là di città fittizie e dei salotti di scena, le relazioni sono il nucleo delle nostre vite reali. Imbastiscono per noi un tessuto invisibile di connessione, supporto e amore. Eppure, come ogni ricamo intricato, possono sfrangiarsi e strapparsi, lasciandoci lì a chiederci se sia più facile lasciarle perdere. L’avvento dell’online dating e dei social media ha creato un’imponente illusione secondo la quale c’è sempre qualcosa (o qualcuno) di meglio e che un nuovo partner di gran lunga migliore sia sempre ad uno swipe a destra di distanza. Allo stesso modo, le amicizie si formano, si perdono e si rompono, e i rapporti familiari entrano in crisi. In un mondo che si muove più velocemente di quanto riusciamo a stargli dietro, che ci presenta sempre qualcosa di apparentemente importante e sfavillanti distrazioni, il lavoro di riparazione può sembrare scoraggiante…o addirittura senza senso.
Ma non lo è. Il potere della riparazione è un testamento della forza del nostro spirito e della profondità dei nostri cuori.
Quando le relazioni affrontano delle sfide, è naturale sentire la spinta ad andarsene. Il dolore del tradimento, le ferite inferte dalle parole, o il peso di aspettative che non sono state soddisfatte possono creare ferite che sembrano troppo profonde per guarire. Tuttavia, è in questi momenti di vulnerabilità che si rivela la vera essenza dell’amore e della connessione. Riparare una relazione non è solo spazzare via il dolore o far finta che non sia mai esistito. Si tratta di immergersi profondamente nella ferita, comprenderne l’origine e lavorare insieme per guarirla, un processo che emotivamente può essere intenso ma che, alla fine, paga.
Il processo di riparazione comincia con la volontà di comunicare apertamente e onestamente. Ci vogliono umiltà e coraggio per ammettere che abbiamo ferito qualcuno e per ascoltare chi ci ha fatto del male. Questo scambio di vulnerabilità può essere estremamente scomodo, ma è attraversando questo disagio che troviamo i semi della crescita. Andando ad affrontare direttamente il dolore, creiamo uno spazio per essere empatici, comprensivi e, alla fine, per perdonare.
È importante ricordare che riparare una relazione non significa cancellare il passato. Anzi, significa riconoscerlo, imparare da esso ed usarlo come fondamento per una connessione più forte e resistente. Questo processo può trasformare una relazione incrinata in una che è addirittura più intima e più ricca di amore di prima. L’azione di ripararla mostra che le diamo tanto valore da lottare per essa, da prendercene cura fino a farla guarire e da onorare il legame che ci tiene uniti.
Tuttavia, non tutte le relazioni possono essere riparate. Qualche volta, il danno è troppo esteso o l’altra persona non vuole intraprendere quel processo di guarigione. In questi casi, è cruciale riconoscere che il tentativo di riparare la relazione non è senza senso. Anzi, è una opportunità per una profonda crescita personale. Lo sforzo che mettiamo nel tentativo di riparare un rapporto incrinato può condurci a riparare delle fratture che sono dentro di noi, spesso le più delicate e nascoste – è un viaggio che può renderci individui più forti e resilienti.
Quando combattiamo per riparare una relazione, ci confrontiamo con le nostre insicurezze, con le nostre paure e le nostre questioni irrisolte. L’introspezione può essere trasformativa, aiutandoci a capirci meglio e a favorire un livello di compassione per noi stessi che non abbiamo mai conosciuto prima. Affrontando le nostre ferite interiori, cominciamo a guarire da dentro, diventando più integri e più resilienti. Questo lavoro interiore non solo ci farà bene, ma aumenterà anche la nostra capacità di formare relazioni più sane e soddisfacenti in futuro.
Tuttavia, la riparazione non è un processo di auto-flagellazione e non ci richiede di sminuirci o di criticarci. Anzi, i kabbalisti sono fermamente convinti che il pentimento non dovrebbe essere un processo che portiamo avanti per rimorso, obbligo, senso di colpa o paura. Piuttosto, insegnano che il pentimento è un dono spirituale, un’opportunità, e quando capiamo davvero ciò che ci permette di fare, diverremo spontaneamente elettrizzati di intraprendere questo processo. Ciò non significa che non sia un lavoro duro, lo è senza dubbio. Richiede una bella dose di onestà con noi stessi e di responsabilità, ma è un lavoro che paga. Non è un lavoro che ci rende più pesanti, ma è fatto per farci diventare più leggeri, più liberi.
Il potere della riparazione non sta solo nel risultato, ma anche nel viaggio stesso. È un viaggio di scoperta personale, di crescita e di profondo amore. Si tratta di esserci, anche quando è difficile, e scegliere la connessione invece della comodità. Si tratta di credere nel potere trasformativo dell’amore e nella resilienza dello spirito umano.
La prossima volta che vi trovate ad un bivio in una relazione, prendetevi un attimo per riflettere. Considerate il potere della riparazione e il potenziale di un senso ancora più grande di connessione ed amore. E ricordate: che la relazione finisca per aggiustarsi o meno, il tentativo di ripararla è un testamento della vostra forza, del vostro coraggio e del vostro incrollabile impegno nei confronti dell’amore. Ogni tentativo di riparazione, piccolo o grande che sia, è un esempio di quello che John e Julie Gottman, esperti di relazioni, definiscono un “rivolgersi all’interno e non all’esterno”.
Alla fine, il viaggio della riparazione non riguarda solo l’aggiustare le relazioni con gli altri; riguarda la guarigione del rapporto che abbiamo con noi stessi. Alcune relazioni potrebbero essere irreparabili, ma attraverso il nostro tentativo o anche solo la volontà di aggiustarle, esploriamo la nostra relazione con noi stessi. E, come ho detto tante volte, la nostra relazione con noi stessi è la più importante che avremo mai.