Nella porzione Vayakhel-Pekudei si legge che il Creatore parla a Mosè e Aronne in Egitto e spiega loro che il mese in cui si trovano, l'Ariete, o Nissan, è quello in cui avverrà la Redenzione e l'uscita dall'Egitto. Aggiunge poi che questo mese dovrà essere considerato il capo dell'anno e contato come il primo dei dodici mesi.
Rashi, il grande kabbalista e commentatore, sostiene che il momento in cui il Creatore parla in questo modo a Mosè e gli mostra come appare la Luna è in realtà l'inizio del mese. La Luna risplende nella sua forma completa soltanto il quindicesimo giorno del mese, poi comincia a diminuire fino a diventare quasi invisibile all'occhio umano. A quel punto, la luce della Luna Nuova inizia a brillare nella forma di uno spicchio sottile, segnando l'inizio del mese successivo. Il Creatore dice a Mosè che la Luna appare proprio così all'inizio del mese: quando essa ricomincia a brillare, ha inizio il nuovo mese.
In realtà, in questo passo il Creatore sta mostrando a Mosè due concetti, afferma Rashi: primo, una scelta tecnica che riguarda l'inizio del mese o dell'anno, e secondo, la quantità di luce lunare che deve apparire affinché si possa considerare iniziato un nuovo mese e possa essere consacrato. Ogni inizio mese dovrebbe essere festeggiato e considerato sacro. Ecco come sai di aver santificato, celebrato e iniziato il nuovo mese: quando scorgi la Luna che ricomincia a brillare.
Qual è il significato spirituale di tutto questo?
Il grande kabbalista spagnolo Nachmanides spiega che all'inizio del processo di Pesach avviene la preparazione di un sacrificio, la Taleh, in cui ogni membro della famiglia dovrà presentare in offerta un agnello. Egli afferma che la ragione di ciò risiede nel fatto che il simbolo astrologico del mese dell'Ariete è la figura di un ovino e che il quindicesimo giorno, la metà del mese, è il momento in cui l'influenza del segno astrologico si fa più intensa. Pertanto, il Creatore indica che il quindicesimo giorno, quello di Pesach, è il momento in cui si sacrifica il simbolo di quel mese. In tale maniera si risveglia e manifesta la consapevolezza che l'uscita dall'Egitto non ha alcuna connessione con il segno zodiacale.
"Vogliamo liberarci dai vincoli della natura reattiva e dal controllo dei segni zodiacali."
Ma c'è un livello ancora più profondo che Nachmanides ci svela. Ciascuno di noi è venuto a questo mondo con una propria indole naturale, quella dettata dai segni astrologici. Impariamo poi che il nostro lavoro spirituale consiste nell'andare contro questa nostra natura. Tutti abbiamo una natura buona e una cattiva. Anche se, kabbalisticamente parlando, lo scopo della nostra vita non consiste soltanto nel superare la nostra natura negativa, ma anche nel contrastare la nostra indole positiva. La nostra vita andrebbe vissuta al di fuori della natura, perfino dai suoi aspetti positivi.
Se avessimo una visione chiara della nostra vita, ci renderemmo conto che il 99% di tutto ciò che facciamo, che sia buono o cattivo, non proviene assolutamente da un cambiamento volontario, ma piuttosto dalla nostra natura. Pensa alle azioni positive che hai compiuto oggi, ieri o in tutta la tua vita. In verità, quante di queste cose si sono svolte contro la tua natura? Molto probabilmente una percentuale minima.
Allora ci chiediamo: perché è così importante l'insegnamento della celebrazione della Luna Nuova e la lettura che l'Ariete è il primo mese dell'anno? Perché si tratta del mese in cui la natura è stata completamente annullata. Nachmanides ci dice che la pecora fu sacrificata il quindicesimo giorno del mese dell'Ariete, quando il suo controllo sulla natura aveva raggiunto il massimo grado. Gli Israeliti infatti - e noi oggi - dovevano risvegliare l'energia della Luce con cui avrebbero annientato la loro natura al suo apice, il quindicesimo giorno del mese. L'unica cosa che non vogliamo assolutamente è essere una persona che vive all'interno dei confini della sua natura, buona o cattiva che sia. Anche se buona, non va bene che una persona rimanga confinata nella sua natura; dev'esserci un sacrificio, un annullamento della tendenza naturale.
Qual è l'intero significato del mese dell'Ariete e di Pesach? Gli Israeliti avevano compreso di stare compiendo un enorme cambiamento e che stavano sacrificando e distruggendo l'influenza che la natura aveva su di loro, nella misura in cui potevano. E qual è il significato del santificare del mese? All’inizio del mese, nei Mondi Superiori, la natura del nostro mese è stabilita; tutto ciò che di buono faremo e buona parte delle cose cattive che faremo sono già scritte. Se proseguiamo la nostra vita e anche il nostro lavoro spirituale attenendoci a questo copione, ne risulteranno alcune azioni buone e altre cattive, ma non compiremo alcun cambiamento significativo. Potremmo persino compiere molte azioni spirituali positive, ma non riusciremo ad interrompere la nostra natura reattiva.
È importante comprendere che quando ci troviamo alle porte del nuovo mese, tutto ciò che faremo durante quel mese, positivo o negativo, è già predisposto per noi. E la maggior parte di noi, a meno che non combatta questa natura, a meno che non cominci a risvegliare la propria consapevolezza, vivrà la vita per il 99% entro i confini dettati dalla natura, e questo è un grosso problema, anche se per l'80% del mese compiremo azioni positive. Perché anche l’80% de mese di azioni positive che risiede all’interno dei confini della nostra natura non costituiscono il motivo per cui esistiamo in questo mondo.
Pertanto, all'inizio del mese, e soprattutto all'inizio del mese dell'Ariete, che è il mese iniziale di tutto l'anno, vogliamo rompere i legami con la natura reattiva e il controllo dei segni astrologici. Non vogliamo vivere all'interno della natura o di una vita che è stata predisposta per noi.