Tanto la scienza quanto la spiritualità ci dicono che quando la nostra consapevolezza è ben indirizzata, viviamo la più alta espressione di noi stessi, degli altri e del mondo intero. Abbiamo la capacità di portare benedizioni, guarigione, amore incondizionato e libertà. Diventiamo radicalmente gentili e compassionevoli. Abbiamo il potere di creare miracoli. In un qualunque giorno, pieno di pensieri qualunque, crediamo erroneamente che queste cose grandiose richiedano sforzi grandiosi quando, in realtà, l’inizio della loro creazione risiede nella più piccola delle azioni: la decisione di indirizzare la nostra consapevolezza verso la gioia.
Gli israeliti sono l’esempio perfetto. Pesach, conosciuta anche come Pasqua Ebraica, dura sette giorni, ed è il settimo giorno che gli israeliti risvegliarono per la prima volta un miracolo con la loro stessa Luce. Rav Brandwein, in una lettera a Rav Berg, spiegò che la Luce del Creatore è come la nostra ombra: fa quello che facciamo noi. Quando gli israeliti raggiunsero il mare, con alle calcagna gli implacabili egizi pronti ad ucciderli, erano in trappola. È stato allora che hanno chiesto aiuto al Creatore, eppure il Creatore ha assicurato loro che avevano già la capacità di crearsi da soli un miracolo. Ciò permise il cambiamento necessario nella loro consapevolezza collettiva, e il Creatore li imitò, proprio come un’ombra, creando una via dove prima non ce n’erano.
Questo è il potere della nostra consapevolezza. Rav Berg diceva sempre che “la consapevolezza è tutto”. E oltre a scienziati e maestri spirituali, anche i filosofi concordano su questa verità.
Il panpsichismo è la visione per cui la consapevolezza è una caratteristica universale e primordiale in ogni cosa. Philip Goff, un professore di filosofia alla Central European University di Budapest, spiega che essa è una caratteristica fondamentale della materia fisica; ogni singola particella dell’esistenza ha una forma di consapevolezza “inconcepibilmente semplice”. Queste particelle si uniscono poi per formare forme più complesse di consapevolezza, come le esperienze soggettive umane. Ora, non dico che tutto, da un sasso a un tavolo, pensi attivamente da solo. Però c’è un’esperienza intrinsecamente soggettiva della consapevolezza anche della più piccola delle particelle di vita.
Ciò che distingue la mente umana da tutto quello che “è” consapevolezza è che noi abbiamo il potere di scegliere. Abbiamo il potere di indirizzare e reindirizzare la nostra consapevolezza a nostro piacimento cambiando la nostra prospettiva. E questo mi fa venire in mente la famosa citazione del celebre autore e relatore Wayne Dyer: “Quando cambi il modo in cui guardi le cose, le cose che guardi cambiano”. Quando scegliamo una consapevolezza d’amore, vediamo amore. Quando scegliamo una consapevolezza di gioia, vediamo gioia. Quando scegliamo una consapevolezza di miracoli, vediamo miracoli.
Provateci ora. Pensate ad un’esperienza leggermente stressante o negativa che avete vissuto o che state vivendo in questo momento. Quando ce l’avete, portatela interamente alla mente.
Ora chiedetevi, “Come cambia questa situazione se provo a vederla come una cosa positiva?”.
Sono pronta a scommettere che un paio di cose positive vi verranno in mente, anche se piccole. Quella persona che vi ha tagliato la strada mentre andavate al lavoro diventa un inviato dell’universo, che vi ha evitato un possibile incidente. Il barista che ha sbagliato il vostro ordine? Voilà, ora avete un drink preferito che non avreste scoperto altrimenti. Se iniziate con delle piccole seccature come queste, sarà un buon esercizio per affrontare le sfide più grandi della vita.
Iniziate a scegliere ogni giorno una prospettiva positiva, una consapevolezza di gioia, gratitudine o gentilezza, e vedrete la vostra intera vita cambiare davanti i vostri occhi. E connettersi al potere di Pesach amplifica esponenzialmente questa positività.
I Kabbalisti spiegano che la Luce è così eccezionalmente abbondante il primo giorno di Pesach che ogni negatività che abbiamo attaccata addosso si dissolve. La Luce del Creatore arriva con una tale potenza da sopraffare completamente la forza della negatività. Proprio come gli egizi furono costretti ad allontanarsi dagli israeliti, così anche le nostre stesse fonti di negatività vengono rimosse. Le conseguenze dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni negative possono essere completamente cancellate. E tutto perché abbiamo prestato attenzione alla nostra consapevolezza e l’abbiamo reindirizzata verso la gioia e l’amore.
Non è compito del Creatore cambiare la nostra natura; è compito nostro. Dobbiamo fare un cambiamento e, proprio come la nostra ombra, il Creatore ci seguirà. Il più grande cambiamento che siamo destinati a fare è abbandonare il nostro desiderio di ricevere solo per noi stessi. Fortunatamente, quando scegliamo una consapevolezza di gioia, ci allineiamo all’energia della Luce, al desiderio di ricevere per condividere.
Da qui, acquisiamo il potere e la capacità di cambiare la natura del nostro mondo. Questa è la possibilità intrinseca nella nostra consapevolezza, specialmente in questa finestra di tempo conosciuta come Pesach.