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Pesci I: Prendersi cura del suolo

Monica Berg
Febbraio 7, 2024
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“Il piacere costante non è piacevole” –Baal Shem Tov

Avete mai sentito parlare del terriccio? La definizione letterale riguarda la parte superiore del terreno in un giardino, in un cortile o in un campo. Abbastanza semplice direi. Tuttavia, secondo gli scienziati che si occupano del clima, il terriccio viene trattato come la parte più importante della Terra - una manifestazione di pura magia. Dal dare nutrimento al nostro cibo all’accumulare una grande quantità di carbonio, quei 5-20 centimetri di terra sotto i nostri piedi brulicano di una flora batterica molto varia che è anche responsabile di nutrire tutta la vita sulla Terra. Jane Zelikova, una scienziata che si occupa di cambiamento climatico, ha tenuto un intero TedTalk opportunamente intitolato “Le Meraviglie Nascoste Del Suolo” e ha descritto il suolo come “il vero fondamento della vita su questo pianeta”. 

Ed è composto quasi interamente di materia organica in decomposizione. 

La crescita e il decadimento sono forze opposte nel mondo della natura; tuttavia, una dà contemporaneamente luogo all’altra. La crescita potrebbe rappresentare la vitalità e la guarigione - eppure, come evidenziato dal potere di dare la vita che caratterizza il terriccio, affinché la crescita possa avvenire in modo efficace, se non del tutto, è necessario il decadimento. Le nostre vite sono in una simile danza di polarità. Secondo la Kabbalah, il desiderio è un dono da parte del Creatore e ci conduce a profonde esperienze di soddisfazione e gioia. Tuttavia, la felicità costante diviene velocemente un’illusione, una trappola che ci mantiene separati dal nostro sé autentico, oltre che dal regno spirituale. 

Il tema della dualità - e, di certo, quello della felicità! - appare largamente nell’energia del mese dei Pesci. È il mese ebraico di Adar, il dodicesimo ed ultimo mese del calendario lunare che cade sotto il segno zodiacale dei Pesci, che viene considerato il mese utile a stabilizzare l’anno a venire. Ogni tanto, il mese dei Pesci si ripete durante l’anno, dandoci una specie di anno bisestile, una dose extra di gioia e felicità provenienti dal Cielo che i kabbalisti ci hanno incoraggiato ad attrarre durante queste quattro settimane. 

L’energia dei Pesci si rende disponibile perché possiamo accrescere ed espandere la nostra felicità, ma anche per ricordarci che le nostre sfide servono non solo per farci crescere, ma anche per espandere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine. Rav Brandwein spiega che il momento in cui possiamo conoscere e vivere la consapevolezza che la vera gioia è un dono del Creatore e che questo dono arriva cambiando noi stessi, è quando riusciamo a mantenere quel livello di felicità nelle nostre vite, indipendentemente da quanto la sfida sia complessa. 

Ogni situazione è, infatti, un’opportunità di cambiamento. Ed ogni sfida serve per rafforzare e coltivare il senso delle nostre vite. Tornando alla metafora trasformativa del terriccio, accogliamo la gioia e la felicità della primavera e, nell’appassire delle nostre manifestazioni, la loro “morte” diventa il terreno fertile per il nostro prossimo raccolto. 

Pensiamola così: una vita in cui qualunque desiderio fosse istantaneamente gratificato ed ogni piacere fosse sempre disponibile non lascerebbe spazio al desiderio e alla ricerca. Da fuori, potrebbe sembrare un sogno fantastico ma, in realtà, ci condurrà solo ad un vuoto spirituale e ad una mancanza di vera realizzazione. 

Proprio come la materia che si decompone arricchisce il suolo con ingredienti vitali, il contrasto è essenziale per la nostra crescita spirituale. È con l’esperienza sia del piacere che del dolore, della luce e dell’oscurità, delle vette e delle valli, che possiamo davvero apprezzare ed assaporare i momenti di gioia e piacere delle nostre vite. Un albero che continua incessantemente a portare frutti non porta nient’altro che grattacapi - un giardino che affoga di frutta che una sola persona non riuscirebbe mai a mangiare! Nello stesso modo, il piacere costante eliminerebbe questo contrasto, rendendo difficile per noi riconoscere la scintilla divina nei momenti di felicità. 

Questo contrasto, come la gioia che ne deriva, sono evidenti nella natura. La luna cresce e cala, i nostri corpi inspirano ed espirano, le maree salgono e scendono. È questo contrasto fra avanti e indietro, fra forze opposte, che crea la danza di tutta la vita. È responsabile della speranza a cui ricorriamo nei momenti di crisi e della profonda emozione di gratitudine che sentiamo nei momenti di pura bellezza. 

Questo mese, celebriamo tutte le battaglie e le sfide che ci hanno condotti fin dove ci troviamo oggi. Sappiamo con certezza che ci sono servite moltissimo: ci hanno fatto crescere fino a divenire la versione di noi stessi capace di quantità di gioia mai viste prima. E magari compratevi un fiore in vaso per ammirare il contrasto fra la terra e i petali. Quel dolce sentimento che proviamo per quel piccolo boccioli potrebbe essere proprio il modo in cui il Creatore guarda noi…

Buon Adar! 


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