Questa settimana, nella lettura di Vayera, ci sono così tanti insegnamenti dei kabbalisti nei loro commenti su questa porzione, che è difficile sceglierne solo una come guida per la settimana. Quando succede questo, mi piace risalire all'inizio della porzione perché l'inizio è il livello "seme" - è il livello in cui possiamo connetterci alla sua essenza e al suo massimo potenziale.
"Vedi come puoi metterti al servizio degli altri, perché è così che puoi essere il riflesso del Creatore e adempiere al tuo scopo qui sulla Terra."
All'inizio della porzione, si dice che Abramo era seduto all'ingresso della sua tenda. Nei commenti troviamo una domanda: perché è importante sapere dove sedeva Abramo? Bene, per prima cosa, sappiamo che era stato il giorno più caldo dell'anno. Sappiamo anche che Abramo soffriva molto, poiché questo era il terzo giorno della sua circoncisione. Abramo, a questo punto della sua vita, era abbastanza famoso. Era noto per essere saggio, era esperto di astrologia e conosceva persino, attraverso una connessione diretta, le qualità e il funzionamento interiore del Creatore. La gente cercava Abramo in lungo e in largo come guida spirituale, per consigli, per preghiere. E così ecco che nel giorno più caldo dell'anno, Abramo, nonostante la sua personale sofferenza, siede all'ingresso di quella che è in sostanza la sua casa, e si rende disponibile. In realtà, si dice che Abramo non fosse semplicemente disponibile, ma che stesse cercando qualcuno che potesse aver bisogno di lui. Abramo era sempre alla ricerca di un'opportunità per servire il popolo.
"Una delle cose più grandi che possiamo fare, quando siamo sofferenti, è condividere con gli altri."
Nella vita, a volte arriviamo a un livello in cui siamo al massimo livello del nostro lavoro spirituale. Ci prendiamo cura dei nostri amici e della nostra famiglia, di coloro che fanno parte della nostra cerchia più intima - e sicuramente, se qualcuno ci chiama, siamo disposti a condividere. La storia di Abramo ci insegna che una cosa è l'aiuto quando ci viene chiesto, ma un'altra cosa è condividere quando siamo sofferenti. Quando stiamo soffrendo, ci aspettiamo di essere aiutati, ma una delle cose più grandi che possiamo fare nel nostro dolore è condividere con gli altri. Può essere difficile, ma è sempre più appagante e genera tanta Luce.
In poche parole, l'energia di questa settimana può aiutare ad aprirci in modo proattivo agli altri. Durante i prossimi sette giorni, cerchiamo di essere come Abramo, un servitore del popolo.
Infatti, servendo l'umanità siamo, nel modo più profondo, un riflesso del Creatore e realizziamo il nostro scopo qui sulla Terra. Questi sono giorni potenti per mettere a disposizione i propri talenti, per prestare aiuto in un rifugio per senzatetto o anche solo per aprire la propria casa agli amici.
Il nostro impegno per condividere, emula la natura di continua condivisione del Creatore e possiamo diventare noi stessi dei fari e beneficiari della Luce.