Questo articolo è stato precedentemente pubblicato nel 2016.
Il primo giorno di Sukkot, la colonna di destra di Zeir Anpin comincia a muoversi verso Malchut per abbracciarlo. Questo è il significato nascosto del verso, "E il Suo lato destro mi abbraccia" (Cantico dei Cantici 2:6). Allora tutti si rallegrano e ogni volto risplende. C'è gioia nel versare acqua pura sull'altare, in Simchat Beit Hasho’evah. Per tutto il periodo di Sukkot, le persone dovrebbero gioire con esultanza in tanti modi diversi. Questo avviene grazie al lato Destro, perché ovunque il lato destro, cioè Chasidim (Misericordia), si trovi, ci deve essere dappertutto gioia. Quindi la gioia è un motivo per essere felici.
—Zohar, Pinchas
Sukkot è il tempo di Chasidim, un periodo di misericordia e di gioia. Ora che abbiamo purificato il Desiderio di Riceve Solo per Sé Stessi col lavoro spirituale fatto nella festività di Rosh Hashanah, possiamo iniziare a costruire un tipo di desiderio non Solo per Sé Stessi, ma piuttosto per Condividere, che è l'aspetto di noi più affine alla qualità del Creatore. Questo è lo scopo di Sukkot, e la ragione di questa festività ricca e gioiosa. Gli strumenti spirituali da utilizzare a Sukkot: La Sukkah stessa, le quattro specie che creano la connessione con Lulav ed Etrog, la Cerimonia della Libagione dell'Acqua, fanno tutti parte del disegno del Creatore per permetterci di costruire un futuro di armonia.
"Per tutto il periodo di Sukkot, le persone dovranno gioire con esultanza in tanti modi diversi".
Lulav rappresenta Chesed, la misericordia. Viene tenuto nella mano destra, essendo la destra la parte della condivisione, la Colonna Destra. Il valore numerico della parola Lulav è 68, se aggiungiamo i quattro giorni di preparazione, si arriva a 72, l’elenco completo dei Nomi di Dio, ciò significa che quando condividiamo possiamo attrarre tutta la forza della Luce Divina. Non mettiamo Lulav giù di lato, deve stare sempre dritto, per poter attingere continuamente energia. Questo ci ricorda che ovunque ci sia misericordia, ovunque ci sia condivisione o gentilezza, in grande quantità o piccola, c’è un flusso costante di energia dai Mondi Superiori al nostro mondo.
L’Etrog rappresenta un'energia diversa. Spesso, le persone cercano uno splendido Etrog perché l’Etrog rappresenta il mondo fisico di Malchut. E' il livello del Regno; ciò che è per me. E' il vaso che contiene tutta la Luce che risplende.
Quando preghiamo nella Sukkah, mettiamo insieme Lulav ed Etrog, che rappresentano l'unificazione di questi due aspetti, che è, dopo tutto, lo scopo della Creazione: Lulav rappresenta la qualità di condivisione dell'anima ed Etrog, il corpo, il ricevente. Non possiamo fare il nostro lavoro in un corpo senza anima, tantomeno l'anima può fare il suo lavoro senza un corpo; insieme abbiamo la vita. Eppure, come energia, Lulav è più forte di Etrog, così come il desiderio del Creatore di condividere con noi la bontà infinita, è più forte del nostro desiderio di ricevere.
Sukkot inoltre ci offre, nel sesto giorno, la connessione alla Libagione dell'Acqua, nota come Simchat Beit Hasho’evah. Durante il periodo dell’esistenza del Tempio, l'acqua veniva prelevata dal pozzo e versata sull'altare. Pertanto, la natura di questa connessione è attingere l'acqua e versarla. Con questa connessione, inoltre, si ripete il tema del portare in noi la forza della misericordia. Si dice che chi è testimone di questa connessione dovrebbe farlo con grande gioia, e che il solo fatto di osservare, attirerebbe felicità e offrirebbe protezione dalle avversità della vita.
Analizzando ogni azione che facciamo nella Sukkah comprendiamo che questa finestra di tempo, combinata con la consapevolezza e la tecnologia, ci offre la possibilità di portare nelle fibre del nostro essere, la parte più Divina che è in noi, per colmarci della capacità di cambiare, rispetto a come eravamo in passato. Potremmo risultare vulnerabili e fragili, dopo tutto il lavoro di purificazione della nostra negatività nelle festività precedenti, e ora è come se Dio stesse dicendo: "Io ti creerò un posto vicino a Me dove ti sentirai sempre al sicuro".
"Questa finestra di tempo, ci offre la possibilità di portare nelle fibre del nostro essere, la parte più Divina che è in noi..."
La Bibbia ci dice che quando i figli d'Israele lasciarono l'Egitto viaggiarono dalla città di Rameses a Sukkoth. Alcuni dicono che Dio diede la Sua protezione alle persone con una capanna fisica, quindi Sukkot è chiamata la festa delle capanne, mentre altri dicono che le persone erano circondate dalle Nuvole della Gloria: Una sotto i loro piedi, una sopra le loro teste, quattro li circondavano da ogni lato, e una guidava il loro cammino. Kabbalisticamente, sappiamo che entrambe molto probabilmente sono vere, una rappresenta ciò che ha avuto luogo su un piano spirituale e l'altra è la sua manifestazione fisica.
Nel 15° giorno del mese di Tishrei (Bilancia), la nazione iniziò la costruzione del Mishkan (Tabernacolo). Il Mishkan doveva essere il luogo che avrebbe impegnato Dio a dimorare qui sulla Terra, per unirsi all'umanità. A Sukkot, anche noi prendiamo questo impegno di abitare con Dio, di lasciare la nostra casa, le comodità del mondo fisico che ci attraggono, il Faraone che cerca di riportarci a Rameses. La Sukkah è il luogo che ci nutrirà, e ci porterà ad un determinato livello di energia per l'intero anno. È come il ventre del leviatano, la balena, dove Jonah era al sicuro avvolto per tre giorni e tre notti per essere condotto al suo destino. Nella Sukkah siamo immersi nella Luce per uscire più forti e più connessi con la nostra essenza divina. L’ombra proiettata non è quella di una comune Sukkah per protegge il corpo dal sole, ma è un’ombra che protegge l'anima.
La saggezza che permea la festività di Sukkot è una tecnologia così dettagliata, che potremmo passare un intero anno a studiare e a prepararci e avremmo ancora molto da imparare. Così, per coloro che non sono grandi studiosi e vogliono entrare in contatto con l'essenza più pura della festività, credo che questa storia bella e toccante potrà aiutare a ricordare ciò che è veramente importante.
C'era una volta un uomo molto povero e dal cuore semplice che aveva il grande desiderio di stabilire una connessione più potente a Sukkot. Voleva acquistare il più bel Etrog che potesse trovare, uno che avrebbe eguagliato il suo amore e apprezzamento per il Creatore e tutti i doni che il Creatore aveva elargito a lui e alla sua famiglia.
L'unico bene di un certo valore che aveva erano i Tefillin lasciatigli dal suo defunto padre. Dato che la festività era iniziata, sapeva che non avrebbe avuto bisogno dei suoi Tefillin per altri nove giorni, ed era certo che avrebbe funzionato, e quando sarebbe arrivato il momento di aver bisogno dei Tefillin avrebbe trovato un modo per riaverli. Così aveva venduto i suoi Tefillin e comprato l'Etrog più bello che potesse trovare.
Quando disse alla moglie del suo nuovo e sacro acquisto, la moglie si infuriò: "Come hai potuto fare questo alla nostra famiglia?! Abbiamo così poco per nutrire i nostri figli e prendi il denaro della vendita dei Tefillin per acquistare un Etrog?" Dopodiché, gettò l'Etrog sul pavimento, e la sua buccia perfetta e senza macchia si rovinò, rimanendo irrimediabilmente danneggiato.
Suo marito, col cuore spezzato alla vista del suo Etrog, valutò la questione nel profondo. "Non ho i Tefillin," pensò. "Non ho nessun Etrog, ma ho ancora l'amore del Creatore, e la cosa più importante che posso fare per celebrare questo amore è quella di comportarmi come il Creatore e mostrare amore e non rabbia verso mia moglie."
All'interno della Sukkah fisica e della Sukkah spirituale che circonda la nostra anima in questo momento, la cosa più importante per noi da tenere a mente è una consapevolezza amorevole, perché quando lo facciamo, ci abbracciamo in armonia con i nostri simili, cresce la capacità del nostro cuore di amare le persone, e di portare tutta l'umanità sotto la protezione delle Nuvole della Gloria.
"All'interno della Sukkah fisica e della Sukkah spirituale che circonda la nostra anima in questo momento, la cosa più importante per noi da tenere a mente è una consapevolezza amorevole..."
Come entriamo nella Sukkah cosmica, nella quale andiamo tutti per i prossimi otto giorni, possiamo chiedere: "Mio Creatore, so che ho fatto tante cose solo per me stesso, che io non merito alcuna misericordia. Sono caduto, ho reagito; io sono più simile a Etrog che a Lulav. Eppure, so che attraverso la tua Sukkah, mi hai dato un grande dono; quindi, per favore concedimi questa energia in modo che io possa essere un canale più potente della tua Luce, prendendomi cura degli altri come tu ti prendi cura di me, adesso e per l'anno a venire."