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Toro: Lasciare Andare i Piani

Monica Berg
Maggio 6, 2024
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La vita comincia dove finisce la tua zona di comfort.

Il mese del Toro è uno di quelli che mi piacciono, non soltanto perché il Toro ama una morbida coperta e una bella tazza di tè, ma perché ci invita ad uscire dalla nostra zona di comfort. 

Questo risoluto segno di terra valorizza non solo la comodità, ma anche la sicurezza e la stabilità, e sebbene queste cose siano necessarie per una vita appagante, la vita stessa è varia e piena di sorprese! È per questo che non bisogna necessariamente essere nati sotto questo segno perché l’idea della scomodità ci susciti paura. Nessuno ama uscire dalla propria zona di comfort, ma è proprio lì che troviamo la nostra crescita, le nostre benedizioni e la nostra espansione. La Luna Nuova del Toro ci chiede di esaminare dove e come stiamo vivendo nel comfort e dove e come ci viene richiesto di uscirne. 

Ora, quando parlo di comodità, non intendo necessariamente l’avvolgersi in vestiti morbidissimi o rilassarsi nel lusso. Quel genere di comfort è certamente prezioso per il Toro (come per chiunque altro!), ma la comodità di cui parlo è quella che si trova nella routine, nella prevedibilità e nel controllo. I nati sotto questo segno hanno la fama di essere testardi perché essere flessibili ed assumersi dei rischi significa abbandonare il comfort del sapere cosa accadrà, dell’avere un piano e dell’essere capaci di anticipare qualunque scenario. E sebbene ciò sia comprensibile e li renda persone profondamente affidabili, rappresenta anche una sfida unica: imparare a vedere il dono nei piani che vanno a rotoli. Sono sicura che tutti riusciamo a ricordare una volta in cui i nostri bei progetti andati a rotoli e abbiamo finito per sentirci frustrati - o persino arrabbiati. 

Quando arrivano questi momenti, abbiamo due scelte: o fermarci a pensare a tutti i modi in cui le cose sarebbero dovute andare, o cercare la gemma nascosta in quell’inatteso cambio di piani. 

Vedetela così: pensate alla vostra routine mattutina. Vi svegliate e potete prevedere, più o meno esattamente, cosa succederà. Vi farete la doccia, vi vestirete e andrete a lavoro. Per strada, vi fermerete al bar: sapete esattamente cosa prenderete così come sapete che avrete abbastanza tempo per arrivare in ufficio prima della riunione del mattino. Facile! 

Aspettate un attimo, però. 

La strada che fate di solito è chiusa. Il bar ha finito quello che di solito ordinate. Un camion è bloccato sull’autostrada. Adesso siete in ritardo. Il vostro solito parcheggio è occupato; arrivate giusto in tempo alla riunione e scoprite che il capo ha deciso di partecipare. Entrate in fretta e furia cercando di ricomporvi, e scoprite che la riunione inizierà in ritardo. Inoltre il capo, per scusarsi, ha già ordinato del caffè per tutti. 

Il vostro piano era buono, ma oggi non ce n’è stato bisogno. E anche se il risultato non è stato piacevolmente sorprendente, c’è ancora del buono da trovare in questa situazione. Questo mese è tutto incentrato sull’imparare a sentire la frustrazione, riconoscerla, e poi capire perché eravamo così inflessibili. Chiediamoci dove possiamo essere più flessibili. Chiediamoci dove potremmo avere meno paura di non sapere, di fare qualcosa di nuovo, o di assumerci un rischio. 

Giusto per esser chiari: non sto dicendo che avere dei piani sia sbagliato o da ingenui. Non lo è. Però, quando siamo troppo inflessibili e comodi coi nostri piani, non lasciamo spazio per qualcosa di più grande. Come possiamo co-creare la nostra vita con il Creatore se non permettiamo alle cose di andare diversamente? Quando sentiamo la necessità di ruminare sul perché le cose sono andate male, o ci lamentiamo del fatto che non sono andate come avrebbero dovuto, ci stiamo concentrando sulla cosa sbagliata. Possiamo, invece, guardare al cambiamento di direzione e chiederci: “In che modo è positivo? Cosa posso ottenere da questa esperienza inaspettata?”. 

Che la risposta ci sia chiara o meno, il solo fare la domanda ci aiuta a togliere la fiducia alle nostre idee di comfort e a riporla nel Creatore. La nostra felicità, la nostra soddisfazione e la nostra gioia sono cose che non si trovano nel mondo esterno. Nascono dentro di noi e si manifestano nel mondo dell’effetto. Il mondo fisico è solo una manifestazione dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti e delle nostre azioni. Quando cerchiamo la comodità e la sicurezza in qualcosa che sta fuori di noi - i nostri piani, le nostre esperienze e i nostri strumenti per stare comodi - ci mancherà sempre qualcosa. 

La crescita, la trasformazione e persino le benedizioni che più desideriamo non possono manifestarsi senza la scomodità del cambiamento. La scomodità è un buon segno del fatto che siamo allineati al nostro scopo. Le sfide ci danno tante informazioni utili, se solo siamo disposti ad osservarle da tutti i punti di vista. Un’interazione difficile o un conflitto possono darci delle informazioni preziose su qualcuno che si trova nella nostra vita, fornendoci anche una conoscenza utile ad evitare questioni ancor più grandi nel futuro. Essere arrivati in ritardo a quella riunione potrebbe averci evitato un incidente stradale. Non avere ottenuto il lavoro in cui speravamo potrebbe far spazio a qualcosa di anche migliore di quanto immaginassimo. È in queste situazioni che riporre la nostra fiducia nel Creatore e nel processo della vita diventa una pratica potente. 

Questo mese, quando vi accorgete di essere arrabbiati perché le cose non sono andate come volevate o vi sentite vittima di circostanze crudeli, fate un bel respiro. Portate la vostra attenzione al presente e ricordate che sta accadendo per una buona ragione, anche se non siete ancora in grado di riconoscerla. Usate questa opportunità per connettervi ancora più profondamente alla certezza e rimanere aperti alla crescita, alle possibilità e al potenziale di imparare qualcosa di nuovo. Nel farlo, potrebbe cominciare ad emergere una versione ancora più autentica di voi stessi e della vostra vita. Tutte le benedizioni che provano ad arrivare a voi potrebbero finalmente trovare un posto su cui posarsi - proprio fra le ceneri dei vostri piani migliori.


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