C'è un paradosso fondamentale di cui parlano i commentatori a proposito della porzione di Chukat e del processo di rimozione della Tumat HaMet (l'impurità della morte), da chi è stato vicino o ha toccato un corpo morto. Gli ingredienti principali della miscela utilizzata per rimuovere la forza della morte erano due: i resti della combustione della Parah Adumah, la giovenca rossa, e l'acqua pura. Mescolati insieme, venivano aspersi in un determinato modo, in determinati giorni, su una persona che era diventata impura a causa della morte, e tale impurità veniva così rimossa. Tuttavia, sebbene la persona originariamente impura diventasse pura attraverso questo processo, la persona che la rendeva pura e che aveva iniziato questo processo essendo pura, diventava impura. E questo è il paradosso.
"Le forze spirituali influenzano i loro opposti".
Nel corso delle generazioni, i kabbalisti si sono interrogati sul motivo per cui questa miscela porta purezza all'impuro, rendendo poi impura la persona pura. Sono state date molte risposte diverse a questa domanda, ma c'è qualcosa di molto bello che uno degli studenti del Maharal ha detto e che vorrei condividere, ritendendo che la sua comprensione sia anche fondamentale per il nostro lavoro spirituale. Egli usa l'esempio della frutta, che può essere pura o impura; se una persona impura tocca un frutto, il frutto assume quell'energia. Ma un frutto può diventare impuro solo se prima ha toccato l'acqua. Se non ha mai toccato l'acqua, allora anche se una persona impura lo tocca, non può diventare impuro. Perché?
Sappiamo che l'acqua rappresenta la purezza, e che le forze spirituali agiscono solo sui loro opposti. Pertanto, lo studente dice che la forza dell'acqua, che è lo stato opposto della persona legata alla morte, la purificherà. Mentre, d'altra parte, la persona pura non è influenzata dall'acqua, ma la combustione della giovenca rossa lo collega e risveglia in lui l'impurità - l'opposto del suo stato attuale. Ogni forza, come vediamo, ha un'influenza sulla persona nel suo stato opposto.
Questo insegnamento non è solo una comprensione importante, ma risponde anche a molte domande sul perché a volte nel nostro lavoro spirituale non vediamo sempre la manifestazione di ciò che gli strumenti dovrebbero portare. Come abbiamo già detto, lo strumento più potente che abbiamo per portare Luce, benedizioni e trasformazione è lo Zohar. Tuttavia, se comprendiamo questo insegnamento, capiamo che, affinché la Luce dello Zohar, questa potente forza spirituale, abbia effetto su di noi, dobbiamo avere una vera comprensione dello stato di impurità in cui risiediamo. Per esempio, se una persona si trova in uno stato di relativa elevazione e un'altra in uno stato molto basso, la Luce dello Zohar avrà un effetto maggiore sulla persona che si trova nello stato più basso, perché la Luce dello Zohar è la Luce della massima purezza e avrà effetto solo su una persona che si trova nello stato opposto. Avrà un effetto minimo o nullo su chi è, o almeno nella sua consapevolezza pensa di essere, allo stesso livello. Questo vale in entrambi i sensi, come abbiamo detto: le forze dell'impurità colpiscono solo chi si trova al livello superiore, mentre le forze della purezza colpiscono solo chi si trova al livello inferiore.
"C'è così tanto da elevare e trasformare".
Quando comprendiamo veramente questo concetto, cominciamo a capire il motivo per cui possiamo fare tanto lavoro spirituale, partecipare allo Shabbat, collegarci allo Zohar e così via, ma il risultato, o l'effetto, non è così grande come potrebbe essere. La persona che parte da un punto zero, nella cui mente c'è bisogno di questa saggezza, mettendosi quindi nella condizione di essere nello stato opposto di saggezza, sarà influenzata da questa in modo grandioso. Ma per la persona che pensa di possedere la saggezza, la Luce e gli strumenti avranno un effetto minore.
Ciò significa che se vogliamo che ogni Shabbat, ogni connessione o ogni lettura dello Zohar abbiano un'influenza reale, dobbiamo provenire da un luogo opposto a quella Luce e a quella saggezza, che solo allora potrà elevarci. Tuttavia, se diciamo a noi stessi: "Oh, sì, avrò un po' più di Luce in questo Shabbat, o attraverso questa connessione... è bello, è comodo, ne avrò un po'", allora otterremo sì un po' di Luce, ma l'effetto sarà molto più ridotto rispetto a quello che avremmo ottenuto se fossimo venuti con la consapevolezza che c'è molto da elevare e trasformare.
Le forze della purezza, che siano lo Shabbat, la Parah Adumah, lo Zohar e così via, hanno il massimo effetto su coloro che sono consapevoli di essere nello stato opposto a quella Luce e a quella forza. Pertanto, nello Shabbat Chukat, e sempre, possiamo essere l'opposto della Luce, in modo che la Luce possa davvero avere il massimo effetto su di noi.