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Non È Necessario Muoversi

Michael Berg
Maggio 12, 2024
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Questo articolo è stato precedentemente pubblicato nel 2015.

La porzione di Emor, nella sua lettura letterale, sembra parlare solo dei sacerdoti o della famiglia dei sacerdoti. Ma, come abbiamo detto negli anni passati, essa si basa, in realtà, sul concetto ripreso da Rav Ashlag in The Wisdom of Truth (La Saggezza Della Verità), denominato mamlechet kohanim, che indica un gruppo di persone che decide di separarsi ed elevarsi per essere un canale più grande e più forte per la Luce del Creatore.

L'insegnamento che voglio condividere è rivolto soprattutto a coloro che hanno scelto di far parte di questo mamlechet kohanim, a coloro che scelgono di fare della connessione con la Luce del Creatore e della rivelazione di questa Luce nel mondo la loro priorità.

C'è una citazione del Maggid di Mezeritch, un concetto bellissimo che Rav Ashlag condivide: “Ho sentito dire dal Maggid di Mezeritch che nel Mondo Infinito non vi è possibilità di movimento. Dove potrebbe infatti andare il Mondo Infinito? Per questa ragione il Mondo Infinito viene chiamato pace, o riposo, perché non può esserci alcun movimento, e perciò lo Shabbat è chiamato il Giorno del Riposo o della Pace”. Che cosa significa? Il Desiderio di Ricevere per Sé Stessi ci dice che dobbiamo fare qualcosa per ottenere felicità, appagamento e gioia; devo andare a fare quella cosa, devo spostarmi là, devo occuparmi di queste cose... devo essere in movimento.

Ma cosa significa movimento? Significa che c'è una mancanza. Se siete completamente soddisfatti - e sono sicuro che tutti noi abbiamo vissuto quei momenti in cui ci sentiamo pienamente soddisfatti - non avete bisogno di andare da nessuna parte. Potete sedervi sulla vostra sedia ed essere totalmente felici. Il movimento implica che c'è una mancanza e, poiché c'è una mancanza, devo muovermi per colmarla. Significa che non sono connesso alla Luce del Creatore. Se infatti sono connesso alla Luce del Creatore e se la Luce del Creatore è ovunque, allora significa che sono in grado di connettermi proprio qui, mentre sono seduto su questa sedia, senza dover andare da qualche altra parte, fare qualcos'altro o stare con qualcun altro; non c'è bisogno di muoversi. Se so che qualcosa di più positivo giungerà a me dal luogo in cui mi trovo ora, significa che il luogo in cui sono adesso non è completo, perché il movimento non esiste nel Mondo Infinito.

Il Maggid di Mezeritch dice, spiega Rav Ashlag: “Non c'è movimento nelle questioni spirituali nel Mondo Infinito, perché vi è perfezione assoluta”. Se vi muovete, o anche se desiderate muovervi, significa che avete una mancanza e dovete colmarla con qualche forma di movimento. E questa è la fonte di tutte le tenebre e del giudizio in questo mondo. Dovete almeno arrivare al punto di realizzare che non avete bisogno di nient'altro, di nessun altro, se non della vostra connessione con la Luce del Creatore. Perché la Luce è qui; non c'è bisogno di uscire dalla porta o di andare da qualche parte per ottenerla. Dovete rendervi conto che, poiché la Luce del Creatore è disponibile per voi in qualsiasi momento, non c'è davvero bisogno di muoversi.

Non solo, finché pensate che ci sia bisogno di movimento, che dovete fare qualcosa o andare da qualche parte per essere felici, quello che state affermando è: “La Luce del Creatore non è qui, non si trova qui in questo momento”. Tuttavia, la verità è che non c'è nient'altro che la Luce del Creatore, il che significa che in questo momento, proprio qui, proprio ora, non ho bisogno di andare da nessuna parte e posso realizzare una completa unificazione con la Luce del Creatore ed essere pienamente appagato.

Se comprendete che la totalità della Luce del Creatore è qui in ogni momento e che potete manifestarla attraverso le vostre azioni, i vostri pensieri e le vostre parole, proprio qui e ora, allora alla fine capirete che non c'è alcun bisogno di muoversi per essere completamente connessi alla Luce del Creatore. Dunque, se siete in uno stato veramente spirituale, sapete che non c'è bisogno di movimento. Ora, è vero che la maggior parte di noi non è in grado di raggiungere quello stato in un istante o in un giorno, ma è il punto a cui vogliamo arrivare. Possiamo iniziare ad avvicinarci limitando la quantità di cose che facciamo e che comportano movimento, come ad esempio: “Oh, voglio fare questo per far sì che questa persona pensi o dica questo di me", oppure "voglio fare questo per ottenere quella cosa, in modo da avere una maggiore soddisfazione”.

Un'altra cosa che Rav Ashlag dice è: “Che cos'è il riposo spirituale definitivo?”. Il riposo spirituale definitivo è quando sapete che non smetterete mai di connettervi o di fare il lavoro spirituale. Riposo significa che siete davvero coscienti che non c'è nulla, al di fuori di voi stessi e della vostra connessione con la Luce del Creatore, di cui avete bisogno per ottenere appagamento. Se lo capite e sapete che volete connettervi al Mondo Infinito, ricordate che nel Mondo Infinito non ci può essere alcun movimento, perché la totalità di quella Luce, di quella beatitudine e di quella connessione è perfetta, quindi non c’è bisogno di movimento o di ulteriori azioni.

Quindi, la prima cosa da fare è capire dove dobbiamo andare: questo è il nostro obiettivo spirituale: tornare a una connessione con il Mondo Infinito, per essere separati dal giudizio di questo mondo. Si inizia dalla consapevolezza che nel Mondo Infinito non c'è movimento. Vale a dire che la consapevolezza del Mondo Infinito è quella che non ha bisogno di nulla al di fuori di sé per realizzarsi completamente. Quindi, dovete limitare quelle azioni che ora avete capito che non fanno parte di quella Luce Infinita, ma piuttosto del lato negativo, come per esempio: "Ho bisogno che questa persona dica queste cose o pensi queste cose; devo ottenere quella cosa per sentirmi appagato".

Quando una persona inizia a risvegliare la consapevolezza che la connessione alla totalità della Luce del Creatore è disponibile per lei proprio qui, in questo momento, allora si può distaccare dal giudizio e dalla negatività di questo mondo. E quindi, se vogliamo essere mamlechet kohanim, una parte di quelle anime uniche che non solo fanno della connessione alla Luce del Creatore la loro priorità, ma rivelano anche quella Luce in questo mondo, dobbiamo assicurarci di inculcare nella nostra consapevolezza questa comprensione: non ci può essere alcun movimento, non c'è nulla di cui abbiamo bisogno, o di cui qualcuno ha bisogno, che sia al di fuori di dove ci troviamo in questo momento e della nostra connessione alla Luce del Creatore.

In questo Shabbat, è come se il Creatore ci dicesse: “Lasciate che io vi elevi tutti, chiunque lo desideri, per diventare parte di mamlechet kohanim, questo stato elevato”. Come ci si eleva al di sopra del giudizio e dell'oscurità di questo mondo? Quando si riesce a comprendere questa consapevolezza e a limitare le azioni che vi si oppongono.


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