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Cosa NON vorreste ricordare?

Monica Berg
Settembre 23, 2024
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Se poteste cancellare certe esperienze del passato, lo fareste? 

Mettiamo di poter cancellare davvero i dolori del passato. Cosa ci rimarrebbe? Sarebbe facile pensare che saremmo più felici, più presenti, e che forse ci sentiremmo addirittura più accettabili e raffinati. Magari lo saremmo davvero, all’esterno. Ma chi saremmo, dentro di noi? 

Ogni volta che faccio questo esperimento nei miei pensieri – e lo faccio spesso avvicinandoci a Rosh Hashanah – mi viene in mente quella dolce commedia romantica, che pure è così leggera – con Drew Barrymore e Adam Sandler, 50 Volte il Primo Bacio. Se non l’avete visto, la storia racconta del personaggio di Adam Sandler, Henry, un dongiovanni, che si innamora di Susie, interpretata da Drew Barrymore, una donna con un problema di memoria a breve termine. In seguito a un incidente stradale, ogni mattina si sveglia e non ricorda più nulla. Non ricorda le sue esperienze dolorose, ma non ha nemmeno memoria di questa nuova persona che la ama profondamente.  

Nel tentativo di integrarsi in una vita che includa una persona nuova, Susie ogni giorno impara da dove viene, perché non si ricorda nulla di quanto le sia accaduto prima di quel momento, e ogni giorno elabora il lutto nello stesso modo, malgrado per lei sia come la prima volta. 

Ora, noi non affrontiamo niente del genere, ma spesso ci sottoponiamo a qualcosa di molto simile. Quando non affrontiamo il nostro passato o, al contrario, ci identifichiamo troppo con esso, non riusciamo a crescere ed evolvere. Ci blocchiamo nel nostro schema e lo facciamo o reprimendo qualcosa di troppo doloroso da affrontare o permettendo a quel dolore di calcificarsi in vittimismo e risentimento. Affrontare il nostro passato significa accettarlo, perdonarlo e andare avanti con la saggezza che ne abbiamo tratto. 

Questo perché, senza le nostre esperienze passate e tutto ciò che ci ha portati al momento in cui ci troviamo adesso, saremmo solo una versione meno autentica di noi stessi. I nostri sforzi, i nostri errori e i nostri momenti difficili sono parte integrante della nostra evoluzione personale e senza di loro non possiamo diventare chi siamo destinati ad essere. È tutt’altro che facile o comodo, ma fare un inventario gentile e allo stesso tempo realistico del nostro passato può essere una delle cose più curative e trasformative che possiamo fare per noi stessi. 

Iniziate con la Curiosità

Quando guardiamo indietro alle nostre difficoltà con un atteggiamento curioso invece che di condanna, sblocchiamo l’opportunità di crescere profondamente e molto più amore per noi stessi. Ogni errore, ogni caduta, porta con sé una lezione. Esaminando dove abbiamo sbagliato e comprendendo come possiamo approcciare le cose diversamente in futuro, ci apriamo a un processo di miglioramento ed integrazione. Improvvisamente, il nostro errore non è solo una cosa terribile che ci perseguita, ma una fonte di potere. Invece di abbatterci per ogni cosa che abbiamo fatto, possiamo raccogliere questi passi falsi ed utilizzarli come gli strumenti che sono: esperienze di apprendimento che possono diventare doni di saggezza, empatia e compassione. 

Lasciate Subito Perdere i Rimpianti

Il rimpianto può essere una forza potente, che spesso ci porta via più tempo ed energia di quanto siamo disposti ad ammettere. Quando ci soffermiamo su ciò che poteva essere o ci fissiamo sui nostri errori del passato, rischiamo di perderci la ricchezza del presente. Le storie che ci raccontiamo sul nostro passato possono darci forza o ostacolarci. Se ci attacchiamo alla versione del racconto che ci vede sconfitti, potremmo anche ritrovarci a vivere sempre quelle stesse storie, intrappolati in un ciclo di rimpianti e ripetizioni. Quando affrontiamo il nostro passato con un cuore aperto, ci permettiamo di riscrivere la nostra storia. Si tratta di trovare un equilibrio fra il rendere giustizia alle nostre esperienze e lo scegliere attivamente di non permettergli di mettere in ombra il nostro presente o dettare il nostro futuro. 

C’è anche una falsa convinzione che riguarda il percorso che non abbiamo scelto. Quando lo rimpiangiamo, suona come qualcosa del tipo: “Se solo avessi scelto X invece di Y!” - eppure, la strada che non abbiamo percorso avrebbe potuto essere ugualmente dolorosa, se non addirittura peggiore! 

Già Che Ci Siete, Lasciate Andare Anche la Dissonanza 

La dissonanza cognitiva, per come è definita dal Dizionario Merriam Webster, è il conflitto psicologico che risulta da credenze ed atteggiamenti incongruenti che coesistono nello stesso momento. Se non crediamo di essere degni di amore, potremmo anche respingere qualcuno che ci ama profondamente pur desiderando una relazione amorevole. Se non crediamo di essere capaci di avere successo, saboteremo ogni opportunità mentre preghiamo di farcela. Il fatto è che queste credenze le abbiamo create inconsapevolmente allo scopo di difenderci dal dolore, e la maggior parte di noi riesce ad indicare esattamente l’esperienza dolorosa che le ha generate. Quando accettiamo la sfida di affrontare questi traumi e di riscrivere queste credenze, la nostra dissonanza può finalmente essere risolta e i nostri desideri possono finalmente raggiungerci. 

È normale sentire fitte di dolore quando guardiamo al nostro passato. Tutti hanno un ricordo che vorrebbero cancellare e chiunque può indicare almeno un’esperienza che vorrebbe non aver mai vissuto. Tuttavia, pensate a come vi sentite quando ascoltate un amico o una persona cara raccontare un’esperienza dolorosa. Non vi sentite in imbarazzo, non giudicate, non criticate. Ascoltate con comprensione e da un punto di vista oggettivo che vi permette di vedere l’essere umano che l’ha vissuta, mentre tentava di fare il meglio che poteva. Quell’essere umano siete anche voi. 

Quindi, la prossima volta che vi trovate a desiderare di aver fatto qualcosa diversamente, ricordatevi che il vostro passato, con tutto il suo dolore e le sue sfide, ha contribuito a rendervi la persona che siete oggi. Guardate tutto quello che vi circonda, e tutto quello che avete vissuto e creato. Poi fate una lista di tutte le cose che ancora volete fare, sapendo che disponete di tutto quello che vi serve per arrivarci – potrebbe solo volerci un po’ di tempo per trasformare un’insicurezza o una paura in una nuova risorsa, un nuovo punto di forza o di resilienza. 

Nel farlo, sarete più attrezzati per godervi il presente e dare forma ad un futuro che rifletta la versione più alta di voi. È questo lo scopo della vostra vita. 


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